L'INIZIO DELLA TUA STORIA - Nisargadatta

Nisargadatta: sei convinto di non essere il corpo?

Visitatore: mi è chiaro di non essere semplicemente il corpo ma qualcos’altro e quel qualcos’altro deve essere la conoscenza “Io Sono”, il senso di essere. Ma non capisco che cosa voglia dire il suggerimento di rimanere in modo continuo in questa conoscenza del “Io Sono”. Che cosa dovrei fare esattamente?

Nisargadatta: Se ti dico inverti la direzione e ritorna alla sorgente del tuo essere, ha senso per te? devi capire l’intera posizione chiaramente e istantaneamente e puoi farlo solo se vai alla radice della materia. Devi scoprire come è apparsa per la prima volta questa conoscenza del “Io sono”. Trova il seme di questo essere e conoscerai il seme dell’intero universo.
La conoscenza di “Io sono”, che è rimasta latente dal concepimento alla nascita, questo essere o coscienza, identica in tutti i casi, ritrovandosi senza alcun genere di ‘sostegno’, si identifica con la forma particolare che ha assunto.(ovviamente solo per l’essere umano si esprime come “io sono”. D.)
In altre parole quello che è in realtà senza alcuna forma, la conoscenza “Io sono” , il semplice senso di essere (non l’essere questo o quello, ma la coscienza in generale), si limita a una sola forma particolare e quindi accetta la sua ‘nascita’, e poi vive nell’ombra costante della paura della ‘morte’. Così nasce la nozione di una personalità individuale, o identità, o ego.
Il seme della coscienza è il corpo, il ‘cibo’ della coscienza: non appena il corpo muore anche la coscienza scompare. E, tuttavia, la coscienza è il ‘seme’ dell’intero universo! Ogni singolo individuo, quando sogna, ha l’identica esperienza di un mondo creato nella coscienza. Quando una persona non è completamente sveglia e la coscienza si sta solo muovendo, sogna e nel suo sogno, in quella minima parte di coscienza, viene creato l’intero mondo del sogno, simile al mondo ‘reale’ di fuori, tutto in una frazione di secondo. E in quel mondo si vedono il sole, la terra, con le colline e i fiumi, gli edifici e la gente (incluso lo stesso sognatore), che si comportano esattamente come le persone del mondo ‘reale’.
Finché dura il sogno il mondo del sogno è molto reale e le esperienze delle persone nel sogno, incluso il sognatore stesso, sembrano vere, tangibili e autentiche, talvolta più di quello del mondo ‘reale’. Ma una volta che il sognatore si risveglia l’intero mondo di sogno con tutte le sue ‘realtà’ collassa nella coscienza che l’aveva creato. Nello stato di veglia il mondo emerge a causa del seme dell’ignoranza  e ti porta in uno stato di sogno nella veglia! Entrambi il dormire e l’essere sveglio sono stati concettuali nel sogno-vivente
Tu sogni di essere sveglio, sogni di essere addormentato, e non ti rendi conto che stai sognando perché sei ancora nel sogno. Infatti quando realizzi che tutto questo è un sogno sarai già ‘risvegliato’! Solo lo Jnani (gnostico, uomo di conoscenza vera) conosce la vera veglia e il vero sonno.

V: Qual è il principio, o il meccanismo concettuale che sta dietro alla creazione del mondo?

Nisargadatta dopo aver ricordato a tutti che l’intera creazione del mondo è concettuale continua:

Lo stato originale, il Parabrahman, è incondizionato, senza attributi, senza forma, senza identità. Di fatto questo stato non è altro che pienezza (non un vuoto ‘vuoto’, ma un plenum) così che è impossibile dargli un nome adeguato. A scopo di comunicazione, tuttavia, si usano alcune parole per indicarlo (il Nulla vivente, esistenziale, della Classe del Risveglio). Nello stato originale, precedente ogni concetto, la coscienza, il pensiero “Io sono”, viene in esistenza spontaneamente. Come? Perché? Per nessuna ragione apparente, come un onda gentile su una vasta estensione d’acqua (nell’uomo la coscienza emerge dall’attività del corpo-mente, il campo di percezione e comprensione, D.).
Il pensiero “Io sono” è il seme del suono Aum, il suono primordiale all’inizio della creazione dell’universo (il Verbo della Bibbia, D). Ammiriamo pure la varietà di forme che vengono create ma rendiamoci conto che quello che ammiriamo veramente non è un particolare forma individuale concettuale ma la meravigliosa abilità di recitare della coscienza capace di agire simultaneamente milioni di ruoli nella commedia del sogno che è il mondo!
Una volta che si manifesta il concetto di “Io sono” l’unità fondamentale viene separata in dualità come soggetto e oggetto.
Quando la coscienza impersonale si manifesta e si identifica con ogni forma fisica sorge la nozione Io-sono e questa nozione Io-sono, dimenticando di non avere un’entità indipendente, converte la soggettività originale in un oggetto con intenzioni, voleri e desideri, vulnerabile alla sofferenza. Questa identità erronea è esattamente la ‘servitù’ da cui si deve cercare la liberazione.
E che cos’è la liberazione? Liberazione, illuminazione o risveglio, non sono altro che il capire profondamente, appercepire (vedere direttamente, in modo immediato, senza il filtro di alcun concetto, ovvero il Riconoscimento. Vedi La Classe …) che:
- il seme di tutta la manifestazione è la coscienza impersonale;
- quello che si ricerca è l’aspetto non manifesto della manifestazione;
- quindi, il ricercatore è ciò che si cerca!

Questo dialogo è stato tradotto da “Pointers from Nisargadatta Maharaj” a cura di Ramesh Balsekar. Dal cap. 21 “Seed of Consciousness”, Seme della Coscienza

Commento: la mirabile spiegazione del processo di identificazione in “io” che si origina al momento dell’attivazione della coscienza, l’avvio della nostra storia personale con l’inevitabile sofferenza, e, simultaneamente, la co-creazione della realtà . Col Riconoscimento hai ripreso a ritroso questo processo e ti sei scoperto pura Presenza d’Essere, intoccabile nell’esistenza.