RISVEGLIO RADICALE - Stephen Jourdan

….E’ perfettamente ovvio che il risveglio ha bruciato l’essere psicologico che ero, ma poiché, nello stesso tempo, ha bruciato la fiamma con cui ha bruciato quell’essere, il nulla è ritornato al nulla e l’essere psicologico che ero ne è scappato intatto senza danni. Nel momento del risveglio ha luogo una distruzione universale ma, poiché quella stessa distruzione è implicata nel campo di quello che viene distrutto, la spada universale colpisce sé stessa così accuratamente che l’essere psicologico risorge ancora sano e intero.

L’essere psicologico annichilito nel fuoco del risveglio rinasce coperto dalla rugiada dell’alba della creazione. Fondamentalmente, come ho già detto, non è accaduto assolutamente nulla. Io sono diventato me. Nulla è cambiato, tutto è cambiato…..

…..Il sole del risveglio che è sorto per il Jourdan adolescente ha, da allora, continuato il suo corso e modificato il suo splendore. Dopo quarant’anni non ho più un corpo. Quello che intendo è che non sono più situato in un corpo. Naturalmente non confondo il mio piede con il tavolo, ma il mio corpo, come esperienza, non esiste più, una modificazione che è accompagnata da una modificazione della percezione spaziale. Alla stessa stregua non ho più uno spirito, sono ormai trent’anni che quello che usualmente chiamavo ‘il mio spirito’ se ne è andato….

….Perciò, da un certo punto di vista le mie relazioni con qualcun’altro non sono cambiate, da un altro sono fondamentalmente cambiate: di fatto l’altra persona è annichilita. Con questo intendo che tu, come un’altra coscienza fondamentalmente separata dalla mia, come una realtà autonoma che si dissolve in se stessa fuori dal mio spazio spirituale, in quel senso, tu sei nulla! E lo stesso si applica a mia moglie, i miei bambini etc. L’altro è sterminato. Il risveglio, in un certo senso, è la morte dell’Altro perché è la coscienza di un altro che costituisce il cuore stesso dell’allucinazione. L’Altro muore…

Domanda: ma nello stesso tempo l’altro non viene annichilito per poter risorgere di nuovo più facilmente?

Jourdan: Sì. Assolutamente! Questo ci riporta alla nozione delle due sorgenti. C’è un’alterità falsa che viene distrutta. Per quanto riguarda tu come coscienza separata dalla mia, tu sei completamente distrutto. Nella profondità dell’Altro piantiamo un substrato oggettivo, sorprendente perché lo piantiamo nel cuore stesso della soggettività, ma non c’è proprio nessun substrato oggettivo!

Si potrebbe definire l’allucinazione come la non sradicabile credenza in un substrato oggettivo. “ma come? uno dice, ci deve essere una forma…” No, non c’è! “Sì ma l’altro, tua moglie?” Nulla, nulla. Ti dico.

Dall’istante che il vuoto è ritornato alla sua dimora nel nulla, la buona dualità fa la sua comparsa e l’Altro risorge, con la differenza che ora è un altro il cui substrato oggettivo è stato definitivamente eliminato.

Domanda: E l’amore?

Jourdan: Ho sempre avuto sfiducia in concetti tipo l’amore universale, l’amore con la maiuscola etc. D’altro canto amo appassionatamente le persone che mi sono care, la mia famiglia e certi altri esseri umani. E’ tutto molto localizzato. Per quanto riguarda l’umanità, al diavolo…..

….La sola cosa che mi colpisce come legittima è il paesaggio terreno in cui mi trovo ora, proprio in questo momento. Tutto il resto è un mero nulla, una favola inventata da una sorgente sbagliata. Questo per dire che possiedo una grande capacità di amare applicabile non in generale, ma in particolare, tanto che mi rende molto vulnerabile…

…Sì, mi dichiaro risvegliato e sì, barcollerei se apprendessi della morte di mia moglie o dei miei bambini. Alcuni pensano che essere risvegliati significhi non avere più sentimenti umani, ma non è per niente così. Disumanizzare il risveglio equivale a ucciderlo. Non solo sono vulnerabile ma intendo anche rimanerlo fintantoché quella vulnerabilità è un’ancora alla mia umanità…..

Domanda: quando ti sei risvegliato qualcuno se ne è accorto?

Jourdan: …..Di fatto un osservatore molto attento avrebbe potuto osservare certe cose. Per esempio l’attenzione dopo il risveglio diventa multidirezionale. Prima del risveglio uno è normalmento focalizzato su un solo oggetto alla volta. Dopo il risveglio l’attenzione si fa più diffusa e diventa multidirezionale. Si comincia a vedere tutte le cose simultaneamente e quindi il paesaggio terrestre acquista una ricchezza senza precedenti…..e anche uno stato di ‘estasi’ che un’osservatore attento dovrebbe poter percepire….

…In breve non ci sono realmente dei segni esteriori del risveglio. Certo qualche volta, come molti pensano, si può esprimere in un cambiamento di comportamento. Suppongo che uno che analizzi il mio comportamento potrebbe scoprire delle cose singolari. Ma, in realtà, la persona risvegliata è soprattutto una persona essenzialmente come le altre. Io voglio essere completamente normale, non solo, anche frivolo. Mi distruggo fumando tabacco, gioco a golf, mi gratto la testa, bestemmio come uno scaricatore. Per me è un modo di testimoniare la non esistenza del risveglio. E’ attraverso la sua non esistenza che ne garantisco l’esistenza.

Domanda: quando ti sei risvegliato non hai sentito il desiderio di ritirarti dal mondo?

Jourdan: No non ne ho mai sentito il desiderio. Ho insistito sul supremo e profondo carattere umano dell’esperienza, ma è difficile parlarne perché quando il risveglio accade all’improvviso è come aver lasciato la terra e ritrovarsi al centro di un buco nero, un’altra dimensione dove le leggi della logica sono rovesciate. Tutte le leggi dello spirito umano sono in uno stato primevo e sconosciuto. La cosa più strana è che proprio nel centro della stranezza di questo buco nero non solo uno rimane umano ma guadagna accesso alla pienezza della propria umanità.

Quindi da un lato c’era un’enorme distanza, anni luce si potrebbe dire, e nello stesso tempo, poiché non era accaduto nulla, non esisteva nessuna distanza in relazione al giovane uomo che io ero. Ero ancora allo stesso livello di realtà di caffè e croissant….

….Col risveglio sono diventato quello che sono e dopo di quello sono più dell’io sono. Sono eternamente in me stesso più di quanto sia nell’io sono. Quindi non sono mai ridotto a un’identità. Dopo il risveglio mi sono scoperto essenzialmente senza identità. Sapendo questo sono rimasto libero di assumere diverse identità e divertirmi con loro…

…..La verità è che la marea della condotta umana non si esaurisce col risveglio ma, al contrario, sgorga più vigorosa, con la differenza che ora il flusso è puro.

Di fatto c’è un fenomeno che la ragione non potrebbe mai spiegare:

Immagina un triangolo. Normalmente non può andare oltre ai suoi tre lati. Se li togli ti ritrovi affacciato al nulla, un assenza di triangolo. Alla stessa stregua se tu togli da Giles (l’intervistatore) quello che lo rende Giles, se tu rigetti Giles che pensa a questo e a quello, sembrerebbe che non ci sia più nessun Giles.

Ed è allora che avviene un fenomeno, mai sentito finora, e tuttavia universale, che è continuamente al lavoro in tutte le cose:

Il triangolo, che uno considera tributario ai suoi tre lati, può abbandonarli e non solo continuare ad esistere ma a nascere, ad ottenere la sua vera natura, al di sopra e al di là dei suoi tre lati. Non c’è nulla di razionale in questo fenomeno. Il triangolo nasce proprio nel centro di quello che, da un punto di vista razionale, sembra essere la sua completa assenza. La natura triangolare viene ottenuta nell’istante in cui il triangolo trascende i suoi tre lati.

In altre parole, e per riassumere tutto, contrariamente a quello che certi insegnamenti, certi modi di descrivere il risveglio, sembrano suggerire di credere, uno non ha da scegliere tra il personale e l’impersonale, il triangolo e il non-triangolo. E’ solo una questione di sapere che il triangolo possiede il potere miracoloso di fare senza se stesso conservando tuttavia la sua integrità.

E, inoltre, il triangolo è interamente contenuto dentro al movimento che lo disimpegna dai suoi tre lati.

E’ separato, ma nel momento che realizza di non essere un tributario dei suoi tre lati,

li abbandona ed emerge come se stesso, negando quindi la distanza che lo separa dalle altre figure. In breve, più sono me più sono chiunque altro.

Dal Libro “Radical awakening” Dialoghi con Stephen Jourdain a cura di Gilles Farcet

Stephen Jourdain si è risvegliato all’età di 16 anni. Vive in Francia.