dedicato a Douglas Harding
In
questi giorni si parla un sacco dell’illuminazione e del risveglio.
Sempre più nel mondo occidentale uomini e donne diventano curiosi sulla
loro vera natura. Così è importante essere chiari su ciò che intendiamo
per illuminazione.
L’illuminazione o risveglio è il movimento dalla identificazione totale con un individuo a una vita centrata nel vuoto. Questo movimento viene rivelato con la scoperta di un modo totalmente nuovo di vedere se stessi e il mondo.
Questo
risveglio viene spesso descritto come uno stato senza ego. Ma che cosa
vuol dire veramente la parola ‘ego’? Parole come individuo, persona,
ego, sono concetti a cui ognuno dà un suo significato secondo il suo
particolare milieu culturale e religioso.
La
sola possibilità di chiarire veramente il significato del risveglio è
di ritornare alla pura e semplice descrizione dell’esperienza.
Dall’individuo al Vuoto.
Dopo l’illuminazione, quello che è più notevole è che il soggetto, il me, non è più visibile.
Dopo l’illuminazione, quello che è più notevole è che il soggetto, il me, non è più visibile.
La
mia prima impressione è stata di essere completamente scomparso dal
mondo. Quando è accaduta l’illuminazione ero nella mia stanza da letto;
ho aperto la finestra e quello che ho visto mi gettato in uno stato di
totale sorpresa. C’era, come al solito, il muro dell’edificio di fronte,
i tetti, il cortile, il patio di pietre, ma tutte bagnate in una luce
incomprensibile e sublime. La visione del mondo che avevo era come se
fosse la prima volta. Soprattutto, io ero scomparso dalla scena. Nessuno stava guardando il mondo! Douglas Harding descrive con molta precisione la sua sorpresa di fronte a questa esperienza:
“Era
tutto letteralmente da mozzare il fiato. Sembrava che io avessi smesso
completamente di respirare, assorbito nel Dato. Qui era, questa scena
superba, brillante, luminosa nell’aria tersa, sola e non sostenuta da
nulla, misteriosamente sospesa nel vuoto, e (e questo era il vero
miracolo, la meraviglia e la delizia) completamente libera da “me”, non
macchiata da alcun osservatore. La sua presenza totale era la mia
assenza totale, corpo e anima, più leggera dell’aria, più trasparente
del vetro, totalmente libera da me stesso, io non ero da nessuna parte.
Il
“me”, come l’avevo conosciuto prima, era letteralmente svanito e al suo
posto c’era un improvviso vedere che non arrivava da nessuna parte, che
non apparteneva a nessuno e guardava nell’Ignoto. Da allora, un
mistero è vivo nel cuore del mio essere: il Vuoto. Diventa impossibile
percepire il “me”, vedere se stessi. L’illuminazione è la fine di un
viaggio, la fine di una ricerca perché il ricercatore non esiste più. E
proprio come svegliarsi da un incubo. Immaginiamo di essere inseguiti da
un cane feroce. La paura è così forte che ci svegliamo improvvisamente
tutti sudati. Improvvisamente il sogno è finito: il cane, l’inseguimento
e il sognatore, ogni cosa è svanita senza lasciare traccia. Scopriamo
con sollievo che siamo confortevolmente nel caldo del nostro letto. Così
è l’illuminazione: la fine di un’allucinazione”.
Questo
vedere, questa illuminazione non può essere immaginata né concepita.
Può solo essere vissuta. Questa consapevolezza è completamente diversa
dalla nostra consapevolezza quotidiana. Nella consapevolezza quotidiana
l’individuo prende come riferimento il suo corpo-mente. Dopo
l’illuminazione il punto di riferimento è scomparso. Questa scomparsa è
totalmente straordinaria perché, da allora, la vita verrà vissuta su un
nuovo livello e in una dimensione ignota.
In
realtà è il vecchio “me” che scompare; il vecchio modo di vivere come
un individuo separato e localizzato nello spazio e nel tempo. Un nuovo
“me”, il “me” reale viene svelato. L’illuminazione non rimuove il
senso personale, la sensazione di esistere, ma questa sensazione, questo
“Io Sono” è pura; non più identificata con un individuo che si
confronta con altri individui. L’“Io Sono” non è relativo, è
assoluto; è una presenza illimitata e conscia di sé. Questa sensazione
di essere vivo diventa sempre più intensa. Mentre accadeva il risveglio
era come se fossi nato nel mondo per la prima volta. La vita prima del
risveglio è un sogno, un coma profondo, una morte. L’”Io Sono” appena
scoperto, ha attributi divini. Questo “Io Sono” è al di là del tempo,
dello spazio, senza limiti, senza dimensioni, conscio, vuoto , pieno,
silenzioso, immobile e beato. Dio, il Supremo, è dentro di me e io sono
in Lui.
Così
abbiamo un paradosso. Da un lato non vedo assolutamente nessun “me”,
nessun osservatore, niente del tutto, e dall’altro lato mi sento vivo
come non mi sono mai sentito. Così abbiamo un mistero. Mentre mi immergo
nel puro Vuoto rimango tuttavia me stesso; per grazia del puro Vuoto
sono finalmente me stesso e questo “me” è nessuno!
Libero da pensieri e desideri
Così
con l’illuminazione la vita non si ferma. quello che scompare è lo
sbaglio di prendersi per qualcuno,di prendersi per la propria apparenza
nello specchio. La mia vera natura (quello che Io sono) è tutto
l’opposto di quello che sembro essere. In questo Vuoto, pensieri e
desideri non cessano di esistere. La mia mente continua a funzionare e
la vita continua.
Ma
non vedo più i pensieri sorgere da una cosa solida che chiamiamo testa,
ma sorgere da uno spazio vuoto. Il meraviglioso senso di libertà che
viene come risultato dell’illuminazione viene dalla Presenza libera che
affiora e che mi rende indipendente dai pensieri. Prima
dell’illuminazione quello che consideravo come “me” era una continua
corrente di pensiero che produce stress e sofferenza. Ora vedo che i
pensieri arrivano dal Vuoto. Non mi identifico più con loro, ho la
possibilità di starci dietro. Non mi definiscono più. Se capita che
mi identifico con un pensiero e soffro di conseguenza, ora so come
districarmi per trovare di nuovo quel luogo di libertà che è senza
pensieri e silenzioso. Nel centro più profondo del “me” c’è un
silenzio totale e completo. Di questo silenzio uno non può dire nulla
perché non è un’esperienza; è la non-dualità. Ma è lo sfondo,
sconosciuto e trascendente che rende possibili tutte le esperienze e
dentro cui arrivano i pensieri. Quando sono assenti regna il silenzio.
Tuttavia,
tutto questo non vuol dire distruggere questo meraviglioso strumento;
il pensiero al posto giusto è molto utile. Il pensiero puro, cioè senza
stress, è un riflesso della saggezza della Sorgente. Questa è la ragione
per cui la mente spesso viene simbolizzata dalla luna e la saggezza di
Dio dal sole. Quando è spontaneo il pensiero è semplicemente la risposta
giusta alla situazione che si presenta nel momento senza il dannoso
intervento dell’ego.
Ma
è importante lasciare il pensiero nel suo giusto posto. Il pensiero è
limitato e la mente non può comprendere tutto. Il pensiero è creato e
appartiene al mondo. La verità è al di là; è la Sorgente e può essere
percepita solo da una intuizione diretta e non dalla mente.
D’altro
canto è inutile cercare di controllare i pensieri. L’ego, il tipetto
nello specchio, ha la tendenza a ritornare di nuovo e bloccare il Vuoto
per prendere il controllo dello spettacolo. Ma i pensieri sono spontanei
e arrivano dal Vuoto. La loro sorgente è l’intelligenza suprema. Così è
inutile irritarsi, il mondo si prende cura di se stesso. La mia vita
scorrerebbe molto più liscia se non ci fosse nessuno a pensare. Infatti
da dove vengono i pensieri? Da una scatola mentale? Da una cosa a forma
di testa? Naturalmente no: vengono dall’assenza della mente.
Così
come il Vuoto dà il benvenuto ai pensieri, dà il benvenuto ai desideri.
Questi dopo il Vedere non scompaiono completamente, ma quello che
scompare è l’insoddisfazione. L’identificazione con l’ego genera
sofferenza e insoddisfazione. Ma quando siamo consapevoli della nostra
vera natura una grande sensazione di pienezza ci riempie e ogni genere
di bisogno svanisce. Non c’è più sete. L’illuminazione ci reca una pace
senza limiti.
Il
risveglio alla nostra vera natura genera un enorme rilassamento nel
nostro essere e un’apertura al momento presente. La sete scompare ma i
desideri rimangono. La mia umanità esiste ancora. Questa vita, ora
centrata su una cosa al di là della natura, è una vita naturale.
Tuttavia paragonata a quella di prima del risveglio potrebbe anche
venire chiamata una vita priva di desideri. Posso rimanere lungo senza
desideri perché l’Io Sono’ è riempito da una gioia perfetta.
Riguardo
ai desideri che qualche volta compaiono sono semplici e ordinari. Per
esempio mi piace bere un bicchiere di vino francese della Loira in un
piccolo caffè di Montmartre e mi piace fare all’amore con la graziosa e
giovane donna con cui vivo. Visto dall’esterno sembro una persona
ordinaria, ma senza ambizioni sociali. Visto dall’interno, è diverso,
credetemi, è il Regno dei Cieli.
Una via nella non-dualità
L’illuminazione
è come essere nati una seconda volta, essere nati dall’alto come dice
Cristo. L’intera vita è trasformata infinitamente. Prima di questo
momento mi sono vissuto come fisico e corruttibile, ora sono
incorruttibile e sono la Luce. Naturalmente per raggiungere questa
trasformazione ho bisogno di avere non solo qualche breve
intuizione-visione della realtà, ma devo depositarmi in essa. Però
chiunque percepisce questa realtà anche solo per un secondo la vede
perfettamente perché è sempre l’Assoluto che vede se stesso. La
verità non dipende dal tempo. Non è possibile nessun miglioramento nel
Vedere. Ogni momento è il momento del risveglio e ogni risveglio è il
risveglio all’Assoluto.
Questa
nascita è la morte dell’identificazione con il corpo mente, con
l’apparenza nello specchio. Così possiamo dire che è una vita senza ego
se chiamiamo ego l’identificazione totale con la nostra apparenza umana.
Allora non è più possibile vivere come prima. Ogni cosa è cambiata.
E’ accaduto uno sconvolgimento. La ricerca spirituale si è fermata
perché il ricercatore è scomparso e la verità è stata rivelata.
Con
questa nascita inizia una nuova vita. Il nuovo bambino, il bambino
della luce, l’essere celeste, può continuare a crescere. In termini
concreti, significa che vedo ancora delle reazioni egoistiche affiorare
in questo spazio in rapporto a degli eventi. La perfezione che è il
Centro, la perfezione della mia vera natura illumina tutte le
imperfezioni a cui prima non avevo prestato attenzione. Le abitudini
devono scomparire e non mi dimentico che per più di 20 anni sono stato
totalmente identificato con un corpo-mente di nome Josè. Così c’è allo
stesso tempo la coscienza del Vuoto e la coscienza di qualche pensiero o
desiderio egoistico. Ma quando queste reazioni legate al piccolo Josè
emergono vengono viste alla luce della mia vera natura, perdono il loro
potere e svaniscono presto. Questa nuova luce è molto importante perché
trasforma tutto il mio essere e nella sua chiarezza abbraccia a poco a
poco ogni parte di me.
Così
dopo l’illuminazione accadrà un processo di disidentificazione e di
graduale unificazione. Ma se l’identificazione col corpo scompare
facilmente, la credenza di essere un pensatore è radicata più
profondamente. Ci vorrà più tempo per smettere di vivere come un pensatore. Come dice Nisargadatta:
Grazie
a questa rivelazione (illuminazione) la tua identificazione col corpo
conoscerà un ampliamento vasto fino ad estendersi all’intero universo.
Allora scoprirai che contieni e penetri l’intero cosmo e sai che esso è
il tuo corpo. Questo viene detta ‘pura conoscenza superiore’, ShudVijnan
(shud =puro; Vijnan = Vighian=conoscenza superiore). Tuttavia anche in
questo stato di sublime shudvijnan l’intelletto nega di venire
riconosciuto come una non-entità. Tuttavia, nel darti alla coscienza
pura, l’evidenza della fallibilità e la mancanza di consistenza del
processo intellettuale diventerà sempre più forte, e sarai in grado di
mettere l’intelletto al posto giusto, il secondo.
Vivendo
fuori dal tempo, il passato e il futuro diventano irreali, i pensieri
che si collegano alla memoria, rimpianti, rimorsi o anticipazioni sul
futuro diminuiscono di numero e di potere. La sola cosa che importa è il
momento presente. I pensieri vanno e vengono; appartengono al mondo e
sono come nuvole che attraversano il cielo senza lasciar traccia.
Così
il chiacchiericcio incessante della mente diventa quieto. I pensieri e i
desideri continuano ad arrivare nella Vacuità, ma come un fuoco non più
alimentato dal legno, o come una ruota che non è più alimentata dal
motore e tuttavia continua a girare per un po’.
C’è un po’ un paradosso perchè sembra che nulla cambi. Il vedere la mia vera natura rimane sempre presente.
Non c’è alcun progresso in questo perché il vedere è fuori dal tempo.
Questo processo di disidentificazione e di unificazione accade in modo
semplice e spontaneo. Naturalmente il risveglio porta i suoi frutti e
il cuore si apre. Come dice San Paolo: “ il nostro uomo esteriore cade a
pezzi, mentre quello interiore si rinnova di giorno in giorno”. Questo
modo di realizzazione e completamento è una resa totale alla mia vera
natura che è l’Essere di tutti. Nulla può venir tolto o aggiunto a
questo Essere. E’ quello che è e contiene ogni cosa. Il momento presente
è in sé una perfezione assoluta, ogni situazione è piena in sé e aperta
all’infinito. La mia natura vera è perfetta. Non ha problemi né
bisogni. Da quel momento in poi pensieri e desideri non sono più
essenziali alla vita; appartengono al mondo e sono una delle espressioni
della vita.
La cosa più importante adesso nella vita è di vivere ogni momento consciamente dal Vuoto.
Quello che devo fare è di dimorare nella totalità, nella pace del mio
stato originale. Non richiede sforzo. Devo essere passivo e lasciare che
la luce increata del Risveglio consegua il suo grande lavoro. E’ una
via verso l’unità, la beatitudine, la pace e l’Ignoto.
Da: NOUMENON: A NEWSLETTER FOR THE NON-DUAL PERSPECTIVE. WINTER 1996 VOL. TWO NUMBER TWO
Da: NOUMENON: A NEWSLETTER FOR THE NON-DUAL PERSPECTIVE. WINTER 1996 VOL. TWO NUMBER TWO