Loading

UNO CON LA MIA ESSENZA - Umar Ibn al-Farid

L’ho cercata in me stesso,
lei era sempre stata lì;
com’è strano
che io l’abbia celata a me.
Ho continuato ad andare avanti e indietro
con lei, con me stesso,
i miei sensi ebbri,
le sue bellezze, il mio vino.

Partendo da una certa conoscenza
verso la sua sorgente e verità,
la realtà, la mia ricerca,
chiamandomi da me
per guidarmi con la mia voce
a quella parte di me
persa nella ricerca.

Io che mi imploravo
di rimuovere lo schermo
sollevando il velo,
perché ero io il solo mezzo che avevo.
Guardavo nello specchio della mia bellezza
per vedere la perfezione del mio essere
nella contemplazione del mio volto,

e chiamando il mio nome,
ascoltavo e mi protendevo verso di me,
cercando qualcuno che potesse sentirmi
menzionarmi nella mia voce.
Mettendo le mie mani
sul mio cuore,
sperando di tenermi lì
in un abbraccio,

sollevandomi verso il mio respiro,
implorando che mi passasse vicino
così che io potessi lì ritrovarmi.
Fino a che un lampo apparve
da me al mio occhio;
l’irrompere della mia alba brillò chiaro,
il mio cielo scuro scomparve.

Arrivai là,
dove la ragione rifugge,
e il mio legame e la mia unione
mi raggiunsero da me.
Allora risplendetti di gioia
mentre arrivavo a me
con una certezza che mi risparmiava
le difficoltà del mio viaggio lungo e duro.

Mi condussi a me stesso
dopo essermi richiamato;
la mia anima, il mio mezzo,
la mia guida per me.
Quando tirai via
le tende della forma sensuosa
portata giù
dai misteri della saggezza,
rimossi lo schermo dalla mia anima
sollevando il velo,
e così risposi
alla mia domanda.

Strofinai via la ruggine dei miei attributi
dallo specchio del mio essere,
ed era circondato
dai miei raggi luminosi,
e convocai me stesso per essermi testimone
perché nessun altro esisteva,
nel mio testimone,
da essermi rivale.

Il mio menzionare il mio nome
me lo fece sentire nel mio ricordo,
mentre la mia anima, negando il senso,
disse il mio nome e ascoltò.
Mi abbracciai,
ma non avvolgendo le braccia
attorno alle costole,
così da poter abbracciare
la mia identità.

Inalai il mio spirito,
mentre l’aria del mio respiro
profumava spargendo essenza d’ambra grigia,
tutto di me libero
dalla qualità duale della sensazione,
la mia libertà dentro,
Io uno con la mia Essenza.

(1181 - 1235)
Versione inglese di Th.Emil Homerin da Umar Ibn al-Farid: Sufi Verses, Saintly Life