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IL VIAGGIO CHE TI GUIDA - Rasha


Il mondo, come lo conoscevo, cominciava a cambiare sotto i miei occhi. Finii per accettare l’idea scoraggiante ch’esso non era più, veramente, lo stesso mondo in cui ero nata. Attraverso questi insegnamenti, riconobbi a poco a poco la natura fluida di una realtà in un processo di metamorfosi. Le regole del gioco – quel che ci è stato insegnato su come dovrebbe andare la vita – chiaramente non funzionavano più. Perché? Mi chiedevo.
Mentre mi cimentavo con la marea di domande della mia mente logica, gli insegnamenti dell’Uno cominciavano a offrirmi la base per vedere tutto, nel nostro mondo attuale, dal punto di vista atemporale dell’energia. L’Uno spiegava che l’impulso vibratorio che porta tutta la Creazione verso l’unità è quello stesso che la gente sperimenta ovunque nella propria vita quotidiana. E ovunque guardassi, cominciavo a vedere gli effetti di tutte le frequenze accelerate attorno a noi che si manifestano come esperienza umana.
Giunsi a comprendere la dinamica di come manifestiamo, vibrazionalmente, la nostra realtà, e come il meccanismo delle nostre reazioni emozionali stabilisca i paramenti secondo i quali ci attiriamo le nostre esperienze di vita. Vidi ovunque intorno a me i sintomi del processo d’ascensione, questo fenomeno del passaggio ad altri livelli di realtà. Cominciai a riconoscere i segni, ad applicare gli insegnamenti, e a scoprirne il potenziale.
Dopo un po’, con mia grande sorpresa, la maggior parte dei problemi pratici della mia vita con cui avevo continuamente combattuto – come infinite repliche dello stesso vecchio film – cominciarono a diminuire. Col tempo, quel genere di esperienze smise completamente di prodursi. Fu un vero miracolo.
Ora, comprendo il significato della scelta che ciascuno di noi ha fatto di essere qui, sotto forma fisica, in quest’epoca straordinaria. Questa comprensione non è venuta come un concetto filosofico che stimola la mente, ma come il senso atemporale di un’intelligenza che ho dissepolto dentro di me. Come il contatto dell’Uno, che ho avuto la benedizione di provare, è qualcosa di cui bisogna fare l’esperienza per crederci.

Unendoti nell’Uno con tutta la Creazione, tu dai piena espressione, nel contesto della forma lineare, alla multidimensionalità che è il tuo vero stato d’essere. Riconoscendo coscientemente la connessione e permettendone l’espressione illimitata attraverso la tua forma e attraverso la tua coscienza, apri la porta alla possibilità d’espanderti ricevendo le conoscenze e le percezioni che caratterizzano quello stato d’essere. È questo stato di unione con gli aspetti espansi del tuo sé che cerchi di raggiungere in quest’epoca.
La realtà come la conosci cesserà d’esistere. Non sentirai questo cambiamento come una perdita, anche se le circostanze che si manifesteranno potrebbero suggerire quest’interpretazione.
Siamo l’invito che ti chiama all’azione e ti risveglia dallo stordimento che chiami la tua vita. Siamo l’occasione di liberarti dal bagaglio karmico che porti e che testimonia lo stato di separazione che manifesti. Siamo il grido della tua stessa anima, quello che ti raggiunge più in profondo, perché vengano rimossi i paraocchi che ti sei imposto e tu possa vedere veramente.

Siamo come tu sei – e come devi ancora essere.
Si tratta ora d’incarnare la tua storia e, simultaneamente, cercare di raggiungere e integrare gli aspetti atemporali del sé che finora ti sono sfuggiti. Così facendo, sperimenterai l’Unità che Sei. E diverrai quest’Unità congiungendoti all’insieme di tutti gli aspetti di te – aspetti che, nella loro essenza fondamentale, sono quello che sei, ma si riconoscono come separati da te.
Questo è il processo imminente. È questo l’impulso cui volgi i tuoi sforzi, assieme a tutti gli altri nella tua realtà, e oltre la tua realtà, in questi tempi. Questo è il viaggio che hai intrapreso prendendo una forma in questa vita. E questo è il viaggio che potrebbe portarti – in questa vita – oltre le limitazioni della forma. Il viaggio che ti porterà, oltre i parametri del concetto di una vita, a uno stato d’essere che è l’incarnazione dell’eternità. Uno stato d’essere conosciuto come Unità. Noi siamo quell’Unità.

L’impulso della tua crescita si fonda nel silenzio. C’è un luogo nelle profondità del tuo essere dove possono rivelarsi occasioni che sfidano la logica lineare. Aumentare al massimo il ritmo del tuo processo dipende da quanto sei capace di lasciare andare gli scenari del tuo dramma smettendo di dirigerli. Lascia che la vita si svolga per te. E riconosci il potenziale nelle sincronicità che si presentano. Nota la perfezione dei risultati. E considera la possibilità che i tuoi migliori interessi siano serviti nel modo migliore da un livello di coscienza che trascende la tua mente cosciente.
Riconosci la tua tendenza a cercare di dirigere il risultato dei tuoi sforzi perché hai paura che questo sia inferiore alle tue aspettative. Smetti di pensare che quel risultato debba manifestarsi in un certo modo e lascia che le circostanze che si presentano ti orientino verso il tuo massimo bene.
Quando raccogli i frammenti della struttura che ti crolla attorno e smetti di cercare di “trovarci un senso”, conoscerai la pace di sapere che la lotta, finalmente, si conclude. E sentirai un dolce distacco da ciò che fu e un’apertura a ciò che deve ancora venire.
Lasciandoti alle spalle la vita che conducevi prima, proverai profonda compassione per gli effetti delle tue azioni sulle condizioni di quelli con cui hai condiviso qualcosa in quest’esistenza. Il tuo obiettivo, però, resta chiaro, e riconoscere il cambiamento che avviene dentro di te ti fornisce la spinta necessaria per avanzare e sciogliere i legami che ti tratterrebbero. Sta a te, ora che lotti con le circostanze di questo cambio d’orientamento, riconoscere l’inevitabilità del processo.
Una volta superata la resistenza iniziale, la concentrazione si sposta totalmente sul cuore. In questo stato d’essere, la tua percezione del sé e quella del mondo circostante sono strettamente collegate. Cominci a danzare con le energie della vita, lasciando che il flusso e il riflusso determini la direzione. Cominci a riconoscere il potenziale della gioiosa avventura che t’invita. Diventi cosciente dello spazio interiore del cuore e del canto che ne emana. Cominci ad armonizzarti col respiro della vita che palpita in quell’intima essenza. E ti risvegli allora a tutto ciò che sei e devi ancora essere.
Il flusso e riflusso del respiro della vita determina l’andatura del viaggio. C’è un acceleramento del tutto naturale quando permetti al respiro di guidarti nelle profondità del tuo stesso essere. Rilassare i sensi fisici, rinunciare al controllo della direzione, volere semplicemente essere nel momento con Tutto Ciò Che È: questi sono i parametri del processo che dirigeranno il cammino, se permetti al processo stesso di stare alla guida.
E’ possibile, in questa fase del processo, restare in armonia con tutto ciò che prima definiva la propria esistenza e aprirsi, allo stesso tempo, ad abbracciare la pienezza della totalità. Non c’è alcun bisogno, da parte tua, di dirigere ciò col tuo intento. Perché sei tu che sarai diretto e non il contrario. Ci si sente in uno stato d’assoluta ricettività, di totale abbandono, a ogni livello, del bisogno compulsivo di controllare il processo.
Si diventa come una foglia al vento, lasciandosi volentieri portare dall’impulso del processo, sapendo senz’ombra di dubbio che sarà provveduto in tutti i modi ai propri migliori interessi e al proprio benessere. In un certo senso, si diventa il vento, pur continuando a percepirsi come foglia. Si incarna la definizione di sé e la forma pur fondendosi totalmente col movimento e la direzione. Le energie diventano una.
La domanda è: sei pronto a lasciar andare tutto ciò che sai – l’intera struttura del sistema di credenze che definisce e limita la tua realtà – per poter sperimentare la prospettiva del tuo sé espanso? Sei disposto a riconoscere che la “verità” come te l’ha mostrata la tua esperienza può non rappresentare l’intero quadro? Sei disposto a considerare la possibilità che tutto ciò che per te ha valore potrebbe, in effetti, in un senso più elevato, non averne alcuno? Sei disposto ad ammettere che, in realtà, sei pronto per questo viaggio?
Sei qui per prendere in considerazione, e alla fine includere come ciò che tu sei, l’intera gamma multidimensionale del tuo essere. Sei qui per cominciare a sperimentare quel sé espanso. E per entrare, un passo alla volta, nella pienezza di quello stato d’essere.

Perdónati la falsa idea di aver deviato dal percorso perché hai lasciato passare certe occasioni. Sappi che arriverai dove stai andando, qualunque sia il numero delle deviazioni prese. In fondo, non può essere altrimenti.
Una volta compreso lo schema, smetterai probabilmente di ripeterlo e arriverai a un crocevia che ti porterà in tutt’altra direzione.
Da “UNO”  edizioni Stazione Celeste, 2011

Commento: Nel quotidiano l'Uno  continua a nascondersi sotto il dualismo. Il senso di separazione tra chi sei e il viaggio, tra adesso e domani, la stessa idea della crescita spirituale, fa parte della grande illusione che è la vita stessa. Riconosciuta non deve essere combattuta. Piuttosto: il nostro essere qui, è fondamentalmente una storia d’amore da celebrare, celebrandoti.