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IL BUDDHA INTERIORE - Maestri Buddhisti





Jamgon Kontrul Rinpoche - Il Buddha interiore
 
La Visione e la Meditazione dello Dzogchen possono venire spiegate in molti modi, ma il mantenere semplicemente l'essenza della Coscienza presente li include tutti. La tua mente non può venire trovata da nessuna parte. E' la natura stessa di questo pensare di momento in momento.

Contempla nuda l'essenza di questo pensare e trovi la Coscienza presente. Proprio dove sei. Perché cercare pensieri che non sono che onde superficiali della Coscienza presente? Piuttosto guarda direttamente nella natura nuda, vuota dei pensieri; allora non c'è alcuna dualità, nessun osservatore, nulla da essere osservato. Rimani semplicemente in questa Coscienza presente,  trasparente e non duale.      

Trovati a casa in questo stato naturale di pura presenza, sii semplicemente , senza fare nulla di particolare. La Coscienza presente è vuota, aperta e luminosa; non una sostanza concreta, eppure non è nulla. Vuota eppure perfettamente conoscente, lucida, consapevole. Come per magia, senza causarla ad essere consapevole, ma innatamente consapevole, la Coscienza funziona continuamente. Questi due lati della Coscienza presente o Rigpa, la sua vuotezza e la sua conoscitività (lucidità), sono inseparabili.

Sono senza forma, come se fossero proprio nulla, inafferrabili, innati, non muoiono; tuttavia spaziosi,vividi, esuberanti. Nulla del tutto, eppure, ecco!, ogni cosa viene esperimentata magicamente. Riconosci semplicemente questo. Guarda nello specchio magico della mente e apprezza questa mostra magica e infinita. Con attenzione costante e vigile mantieni questo riconoscimento della Coscienza vuota, aperta, brillante.

Non coltivare nient'altro. Non c'è nient'altro da fare o da non fare. Lascia che rimanga con naturalezza. Non rovinarla manipolandola, controllandola, interferendo. O preoccupandoti se è giusto o sbagliato,   o se stai avendo una buona o una cattiva meditazione. Lasciala così com'è e riposa la tua mente e il tuo cuore stanchi. La luminosità suprema del Dharmakaya, la verità assoluta, non è nient'altro che la natura stessa di questa mente ordinaria e naturale. Non cercare altrove il Bhudda. Non c'è altro che la natura di questa presente Coscienza.
 Questo è il Bhudda interiore.

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Nome – Io sono

Recentemente ho avuto la fortuna di leggere una copia di "Io sono Quello"
e sono colmo di gioia per la continua espressione della Verità trasmessa dalle Tue parole. Mi inchino a mi prostro davanti a Te,Tu che sei la Verità stessa e la conferma perfetta della mia stessa realizzazione.

La realtà non può essere espressa, descritta o concepita e non ci sono due di noi tra cui possa aver luogo la comunicazione. Tuttavia ho fiducia che questa lettera indicherà, come meglio possono le parole, una condivisione o comunione nella Verità assoluta.

Io solo, sono. Indivisibile, non ammetto alcun dualismo. Non confinato nello spazio e nel tempo, non posso mai venire sperimentato. Non sono una cosa o un'entità, non sono mai l'oggetto di percezione o di concezione. Quando lo sperimentatore, il percipiente o il concepente vengono indagati in profondità, l'Io si staglia rivelato in Sé.

Sono coscienza trasparente, priva del dualismo di vita e morte, soggetto e oggetto, sé e altro, dentro e fuori. Anche il termine  "conscienza trasparente" non sta ad indicare qualcosa di oggettificabile, sperimentabile o concepibile. Quando vengo cercato come un oggetto o un'entità, si trova che sono completamente assente. Eppure questa assoluta assenza rivela la Presenza Assoluta che Io sono.

La Realizzazione di Sè è Essere; non essere questo o quello, solo Essere. La Realizzazione non è un qualcosa da ottenere, perché è il mio stesso Essere.
Non c'è nessuna entità, nessun "me" da ottenere e nulla da ottenere. Essere non è uno stato o un'esperienza che possa venire raggiunta con dei metodi o delle pratiche. La Realizzazione è, semplicemente.

La comprensione non-concettuale di chi sono, questa comprensione o sapere è inseparabile da, e identica con l'Essere. La Realizzazione di Sé o Illuminazione non è un evento. Io, il Sé, sono Realizzazione e sono atemporale o quello che talvolta viene detto eterno. In realtà non ho attributi di tempo né di assenza di tempo perché, essendo assolutamente non oggettivo, nel senso di entità od oggetto, rimango per sempre indefinito.

L'Essere non è né esistente né non-esistente, né questo né quello. Nessun attributo può venire associato con la Coscienza senza qualificazioni che Io sono. Essere e Coscienza sono una cosa sola.

La Coscienza non può essere coltivata o ottenuta, perché è quello che siamo, e Io sono quella Coscienza. Non sono mai nato e quindi non morirò mai. Non sono un'entità che dimora nei confini dello spazio-tempo. In altre parole non c'è nessun "me", nessuna entità individuale che io possa  chiamare me stesso, e non c'è nessun mondo in cui questa entità possa essere nata, vivere e morire. Non sono né il corpo, né la mente, né una cosa o persona di alcun genere. Io sono e non c'è nessun "me". Tutto è dentro. Anche se non sono una cosa sono ogni cosa.

In modo assoluto solo Io sono e non c'è nessun dentro che possa avere un fuori né fuori che possa avere un dentro. Non si può dire che io esista né si può dire che io non esista; né che sia entrambi , esistente e non esistente, né che non sia nessuno dei due esistente e non esistente. Anche se il percipiente non può mai venire percepito tutto quello che viene percepito è in realtà il percipiente. Esaminando a fondo il percipiente si trova che la natura di tutte le cose è la stessa che l'Assoluta Quiescenza inconcepibile che Io sono.

Poichè la Realizzazione non è uno stato da ottenere o mantenere, è alquanto priva di sforzo. E' lo stato naturale sempre-presente che non è uno stato ma piuttosto l'Essere-Coscienza-Beatitudine che Io sono. La Realizzazione non è altro che quello che Io sono e quindi non posso mai esser separato, diverso o altro che quello che significano le parole "Realizzazione", "Sé", "Gnana".

 Non ci sono due sé, "uno da realizzare", ottenere, o da entrare in unione con l'altro. Non c'è nemmeno un sé, in termini di entità individuale. Io Sono come Sono: inafferrabile, perché non sono una cosa; inottenibile, perché sono la Realtà non duale sempre presente, e nemmeno in "unione" perché non c'è mai stata una divisione...

Da una lettera del maestro Nome a Nisargadatta Maharaj