“In realtà non
ho ottenuto assolutamente nulla dalla completa impareggiabile illuminazione”.(Buddha)
Il risveglio spirituale non è uno
stato, un’esperienza o uno scopo da raggiungere nel futuro. Come ha insegnato
il Budda, non è un conseguimento o una conquista superumana. Non devi viaggiare
fino in India per trovarlo. Non è uno stato speciale di perfezione riservato
agli esseri illuminati, i pochi privilegiati o fortunati. Non è un’esperienza
fuori dal corpo e non comporta vivere in una grotta per distaccarti dalle
realtà di questo mondo. Non può venirti trasmesso da uno strano guru né può
essere tolto o perduto. Non c’è bisogno che diventi il discepolo o il seguace
di nessuno. E’ un invito costante e
antico, in ogni momento della tua vita, ad abbracciare te stesso esattamente
come sei, in tutte le tue gloriose imperfezioni. Riguarda l’essere
presente, l’uscire dalla storia epica del passato e del futuro (“la storia
della mia vita”) e mostrarti in questo momento prezioso, sapendo che anche i tuoi sentimenti di non accettazione qui sono
accettati. Riguarda l’apertura radicale a questo dono della vita,
abbracciando sia la sua gioia che il suo
dolore, la beatitudine e il dispiacere, l’estasi e l’annichilamento. Sapendo che
sei la vita stessa, vasta, sveglia, viva, libera, mai separata dal Tutto. Il
risveglio non è una destinazione, è il tuo diritto di nascita, la tua natura.Eccone
alcuni semplici principi:
1. NON C’E’
NESSUNA DESTINAZIONE, C’E’ SOLO L’ADESSO.
C’è solo
QUESTO; la scena presente del film della tua vita. Esci dalla storia epica
dello spazio e del tempo, del passato e del futuro, del rimpianto e
dell’anticipazione, e del cercare diversi stati ed esperienze, anche la ricerca
dell’illuminazione.
Lascia andare
la tua abituale focalizzazione su ciò che è andato, ciò che non è ancora qui,
cose che non hai possibilità di controllare da dove sei. Esci dalla storia della “Tua Vita” e permettiti di essere affascinato
da ciò che è vivo, qui, proprio adesso. Sii curioso proprio di questa danza
di pensieri, sensazioni, sentimenti e impulsi che sta accadendo dove sei ora.
Ricorda, Ora è il solo posto da cui eventualmente possono emergere delle vere
risposte. Il momento presente è la tua vera casa, prima dello spazio e del
tempo. E’ tutto quello che c’è; la calma in mezzo alla tempesta.
2. PENSARE E
RESISTERE CREANO SOFFERENZA
Il dolore non è il vero problema; il vero problema è il nostro
pensare al dolore, la nostra resistenza al disagio, il nostro tentativo di rifuggirlo
e rifugiarci in un futuro immaginario. Il vero
problema comincia quando iniziamo a ruminare sul nostro dolore, la nostra
tristezza, le nostre paure o la nostra rabbia; crogiolandoci nei nostri disagi,
riavvolgendo e poi muovendo in avanti velocemente il film della nostra vita! Continuiamo
ad elaborare i dispiaceri di ieri e di domani piuttosto che esplorare
direttamente e fare esperienza delle esperienze di oggi nel momento che
arrivano. Aggiungiamo alla vita uno strato non necessario di rimuginio e di
resistenza e questo crea sofferenza.
L’invito è: Esci dal passato e dal futuro, dal cercare e dal lottare, e incontra la vita direttamente, proprio
adesso, senza giudizio e senza aspettative di pace, rilassamento, illuminazione
o qualunque genere di cambiamento positivo. Incontra il momento nei suoi
stessi termini; vedilo completamente come un dono. Sii presente sia al
piacevole che al non piacevole, al gradevole e al doloroso, senza un programma.
3. PENSIERI E
SENSAZIONI NON SONO PERSONALI E NON SONO
LA VERITA’
Vedi i
pensieri e le sensazioni come eventi neutri e impersonali nella coscienza. Come i suoni che sentiamo, i pensieri e le
sensazioni fisiche scompaiono spontaneamente, come onde nell’oceano di Te.
Non possono venire controllate, eliminate o rifuggite. Coltiva la stessa
attitudine gentile verso i pensieri e le sensazioni che già hai verso i suoni.
Incontrali con un’attitudine di gentilezza e curiosità. Vedili come ospiti
benvenuti nella tua presenza.
4. TU SEI LO
SPAZIO TRA I PENSIERI, NON IL LORO PENSATORE.
I pensieri non
sono te, e non sono la realtà; sono solo dei suggerimenti, delle possibilità,
dei sentito dire, propaganda, giudizi, voci, immagini, un andare e venire che si svolge e riavvolge
velocemente, nuvole nel vasto cielo di te. Non cercare di immobilizzarli,
silenziarli o fermarli, lasciarli
cadere, rimuoverli o controllarli. Sii lo spazio per loro, anche se in questo
momento sono molto attivi. Ricorda, se noti i pensieri, se ne sei consapevole,
non ne sei intrappolato. Non ti definiscono. Tu se il contenitore silenzioso,
non il contenuto. Sii quello che sei - l’immutabile abbraccio dei pensieri, la
vastità in cui possono andare e venire a loro piacimento.
5. RESPIRA NEL
TUO DISAGIO E NEL TUO DOLORE; ONORALO
Respira nelle
sensazioni scomode; dai loro dignità. Onorale invece di chiuderti a loro,
lasciandole senza calore. Durante l’ispirazione senti o immagina che il tuo
respiro si muova nell’area trascurata e dolente, infondendola di vita e di
amore. Riempi l’area a disagio nel tuo corpo di ossigeno, tepore e dignità. Non cercare di ‘guarire’ le sensazioni, o
nemmeno di ‘lasciarle andare’. Vogliono essere incontrate, onorate, incluse
nella scena presente. Assumi che anche il disagio possegga intelligenza; che non
sia contro di te. Sappi che la vera gioia non è l’assenza o l’opposto della
tristezza o del dolore, ma la disponibilità ad abbracciarle
6. L’ACCETTAZIONE NON E’ UN QUALCOSA CHE FAI, E’ QUELLO CHE SEI.
6. L’ACCETTAZIONE NON E’ UN QUALCOSA CHE FAI, E’ QUELLO CHE SEI.
Accettazione
non significa che un pensiero o una sensazione sgradevole se ne andranno;
potrebbero rimanere per un po’. Non cercare di accettarle (perché spesso questa
non è che una resistenza mascherata) ma riconosci che sono GIA’ accettate, già
qui, già parte della scena. Trattali come se forse fosse sempre stata qui!
Questo rimuove la pressione del tempo (il cercare di farla andare via, il
chiedersi perché sia “ancora qui”). E’ qui adesso. Inchinati a QUESTA realtà. Sii
curioso. E permetti che ogni impulso, ogni sensazione di frustrazione, di noia,
di disappunto o anche di disperazione, venga su e venga incluso. Sono tutti
parte della scena presente, non blocchi. Anche una sensazione di blocco fa
parte della scena!
7. NON C’E’
NESSUN ‘SEMPRE’ E NESSUN ‘MAI’.
In realtà, non
c’è nessun ‘sempre’ e nessun ‘mai’. Stai attento a queste parole; sono bugie, e
possono creare un senso di urgenza e di impotenza; possono nutrire la storia
del cercare e della mancanza. Non c’è nessun ‘resto della mia vita’, nessun
‘per anni’, nessun ‘tutto il giorno’. C’è solo Adesso, il tuo solo posto di
potere. Talvolta anche solo pensare a domani è troppo lavoro. Stai qui.
8. PUOI
ARRIVARE “LI’ “ SOLO ESSENDO “QUI”
Spesso ci focalizziamo così tanto sul fine o
la destinazione che dimentichiamo il viaggio, disconnettendoci da ogni passo
prezioso, e si crea stress, la sensazione che ‘Non siamo ancora LI’.’ Eppure la
gioia può essere trovata solo nel qui e ora e non ha nulla a che vedere con
scopi, destinazioni, o con l’ottenere quello che vuoi. Togli la focalizzazione
dai 10,000 passi a venire, i 10,000 passi che ancora non hai percorso, le
10,000 cose che ti mancano proprio adesso e ricorda il passo presente, questa
antica fondamenta vivente, la tua stessa presenza intima. Respira. Senti la
vita nel tuo corpo. Spesso non sappiamo
dove siamo diretti e va benissimo così. Accogli amichevolmente qualunque
incertezza, dubbio, trepidazione che senti; impara ad amare questo luogo sacro
di non risposte. E’ vivo e creativo e pieno di potenziale.
9. ABBRACCIA IL TUO INCIAMPARE; ANCH’ESSO E’ PERFETTO
Se ti rendi
conto che sei perso in una storia, che sei disconnesso, che hai dimenticato il
momento , celebra. Ti sei giusto risvegliato da un sogno. In te è viva una
grande intelligenza, un potere di realizzare e di connettere. Sei uscito fuori
da un milione di anni di condizionamenti. Non punirti perché dimentichi, ma
celebra la tua capacità di ricordare! Al momento non importa che tu abbia
dimenticato! Dimenticare è una scena perfetta del film. Permettiti di
dimenticare qualche volta! Lasciati
rendere umile dal viaggio piuttosto che cercare di essere perfetto. Il dubbio,
il disappunto e la disillusione saranno amici costanti lungo questo sentiero
senza sentiero. Non c’è nessun destinazione nella presenza, nessuna
immagine di ‘successo’ di cui essere all’altezza. Non puoi sbagliare quando non
c’è nessuna immagine di ‘giusto’.
10. SMETTILA
DI PARAGONARE ; TU SEI LA VITA STESSA
Tu sei unico;
il tuo viaggio è completamente originale. Possiamo essere tutti espressioni
dello stesso oceano di coscienza, ma nello stesso tempo siamo tutti espressioni uniche di quello stesso oceano, totalmente
unici nel nostro esserne un’onda! Non paragonarti a nessun altro! Quando
inizi a far confronti svaluti i tuoi doni, talenti e verità unici e insostituibili e ti
disconnetti dalla tua esperienza presente unica. Non paragonare questo momento
a qualunque immagine di come potrebbe, dovrebbe, o avrebbe potuto essere. La
guarigione è possibile quando dici SI’ a dove sei adesso, anche se se non è
dove hai sognato saresti dovuto essere ‘adesso’. Abbi fiducia, e abbi fiducia
che talvolta non puoi aver fiducia. Forse qui si può aver fiducia persino nella
tua inabilità di aver fiducia e anche la sensazione che non puoi stare nel
momento è già in sé uno stare…