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RIMANGO SEDUTO NEL MIO STESSO SPLENDORE - Ashtavkara Gita

L'Ashtavakra Gita è un canto (Gita) di non-dualità

scritta dal saggio Ashtavakra (deforme in sette posti del corpo)
che divenne deforme per una maledizione del padre.
Quando era ancora nel grembo materno era già così saggio
che sentendo commentare erroneamente dei versi sacri dal padre lo corresse.
Il padre adirato lo maledisse a nascere con sette deformazioni.

Con le pinze della verità ho strappato,
dagli angoli oscuri del mio cuore,
le spine di molti giudizi.

Rimango seduto nel mio stesso splendore.

Ricchezze o piaceri,
doveri o discriminazioni,
dualità o nondualità,
che cosa sono per me?

Che cos’è ieri?
Che cosa l’oggi o il domani?
Che cos’è lo spazio
o l’eternità?

Rimango seduto nel mio stesso splendore.

Che cos’è il Sé?
Che cosa il non-Sé?
Che cos’è il pensare
o il non pensare?
Che cosa sono bene o male?

Rimango seduto nel mio stesso splendore.

Non ho alcuna paura.
Essere sveglio, sognare,
dormire,
Che cosa sono per me?
O persino l’estasi?

Che cosa sono lontano o vicino,
dentro o fuori,
materiale o immateriale?

Rimango seduto nel mio stesso splendore.

Dissolvere la mente,
o la meditazione più profonda,
il mondo e tutte le sue cose,
vita o morte,
che cosa sono per me?

Rimango seduto nel mio stesso splendore.

Perché parlare di saggezza,
dei tre estremi della via,
o di Unità?
Perché parlare di queste cose?

Adesso vivo nel mio Cuore.