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NOTE SULL'ILLUMINAZIONE - Josè Le Roy

 dedicato a Douglas Harding

In questi giorni si parla un sacco dell’illuminazione e del risveglio. Sempre più nel mondo occidentale uomini e donne diventano curiosi sulla loro vera natura. Così è importante essere chiari su ciò che intendiamo per illuminazione.
L’illuminazione o risveglio è il movimento dalla identificazione totale con un individuo a una vita centrata nel vuoto. Questo movimento viene rivelato con la scoperta di un modo totalmente nuovo di vedere se stessi e il mondo.
Questo risveglio viene spesso descritto come uno stato senza ego. Ma che cosa vuol dire veramente la parola ‘ego’? Parole come individuo, persona, ego, sono concetti a cui ognuno dà un suo significato secondo il suo particolare milieu culturale e religioso.

La sola possibilità di chiarire veramente il significato del risveglio è di ritornare alla pura e semplice descrizione dell’esperienza.

Dall’individuo al Vuoto. 
Dopo l’illuminazione, quello che è più notevole è che il soggetto, il me, non è più visibile.
La mia prima impressione è stata di essere completamente scomparso dal mondo. Quando è accaduta l’illuminazione ero nella mia stanza da letto; ho aperto la finestra e quello che ho visto mi gettato in uno stato di totale sorpresa. C’era, come al solito, il muro dell’edificio di fronte, i tetti, il cortile, il patio di pietre, ma tutte bagnate in una luce incomprensibile e sublime. La visione del mondo che avevo era come se fosse la prima volta. Soprattutto, io ero scomparso dalla scena. Nessuno stava guardando il mondo! Douglas Harding descrive con molta precisione la sua sorpresa di fronte a questa esperienza:
“Era tutto letteralmente da mozzare il fiato. Sembrava che io avessi smesso completamente di respirare, assorbito nel Dato. Qui era, questa scena superba, brillante, luminosa nell’aria tersa, sola e non sostenuta da nulla, misteriosamente sospesa nel vuoto, e (e questo era il vero miracolo, la meraviglia e la delizia) completamente libera da  “me”, non macchiata da alcun osservatore. La sua presenza totale era la mia assenza totale, corpo e anima, più leggera dell’aria, più trasparente del vetro, totalmente libera da me stesso, io non ero da nessuna parte.

Il “me”, come l’avevo conosciuto prima, era letteralmente svanito e al suo posto c’era un improvviso vedere che non arrivava da nessuna parte, che non apparteneva a nessuno e guardava nell’Ignoto. Da allora, un mistero è vivo nel cuore del mio essere: il Vuoto. Diventa impossibile percepire il “me”, vedere se stessi. L’illuminazione è la fine di un viaggio, la fine di una ricerca perché il ricercatore non esiste più. E proprio come svegliarsi da un incubo. Immaginiamo di essere inseguiti da un cane feroce. La paura è così forte che ci svegliamo improvvisamente tutti sudati. Improvvisamente il sogno è finito: il cane, l’inseguimento e il sognatore, ogni cosa è svanita senza lasciare traccia. Scopriamo con sollievo che siamo confortevolmente nel caldo del nostro letto. Così è l’illuminazione: la fine di un’allucinazione”.

Questo vedere, questa illuminazione non può essere immaginata né concepita. Può solo essere vissuta. Questa consapevolezza è completamente diversa dalla nostra consapevolezza quotidiana. Nella consapevolezza quotidiana l’individuo prende come riferimento il suo corpo-mente. Dopo l’illuminazione il punto di riferimento è scomparso. Questa scomparsa è totalmente straordinaria perché, da allora, la vita verrà vissuta su un nuovo livello e in una dimensione ignota.

In realtà è il vecchio “me” che scompare; il vecchio modo di vivere come un individuo separato e localizzato nello spazio e nel tempo. Un nuovo “me”, il “me” reale viene svelato. L’illuminazione non rimuove il senso personale, la sensazione di esistere, ma questa sensazione, questo “Io Sono” è pura; non più identificata con un individuo che si confronta con altri individui. L’“Io Sono” non è relativo, è assoluto; è una presenza illimitata e conscia di sé. Questa sensazione di essere vivo diventa sempre più intensa. Mentre accadeva il risveglio era come se fossi nato nel mondo per  la prima volta. La vita prima del risveglio è un sogno, un coma profondo, una morte. L’”Io Sono” appena scoperto, ha attributi divini. Questo “Io Sono” è al di là del  tempo, dello spazio, senza limiti, senza dimensioni, conscio, vuoto , pieno, silenzioso, immobile e beato. Dio, il Supremo, è dentro di me e io sono in Lui.

Così abbiamo un paradosso. Da un lato non vedo assolutamente nessun “me”, nessun osservatore, niente del tutto, e dall’altro lato mi sento vivo come non mi sono mai sentito. Così abbiamo un mistero. Mentre mi immergo nel puro Vuoto rimango tuttavia me stesso; per grazia del puro Vuoto sono finalmente me stesso e questo “me”  è nessuno!

Libero da pensieri e desideri
Così con l’illuminazione la vita non si ferma. quello che scompare è lo sbaglio di prendersi per qualcuno,di prendersi per la propria apparenza nello specchio. La mia vera natura (quello che Io sono) è tutto l’opposto di quello che sembro essere. In questo Vuoto, pensieri e desideri non cessano di esistere. La mia mente continua a funzionare e la vita continua.

Ma non vedo più i pensieri sorgere da una cosa solida che chiamiamo testa, ma sorgere da uno spazio vuoto. Il meraviglioso senso di libertà che viene come risultato dell’illuminazione viene dalla Presenza libera che affiora e che mi rende indipendente dai pensieri. Prima dell’illuminazione quello che consideravo come “me” era una continua corrente di pensiero che produce stress e sofferenza. Ora vedo che i pensieri arrivano dal Vuoto. Non mi identifico più con loro, ho la possibilità di starci dietro. Non mi definiscono più. Se capita che mi identifico con un pensiero e soffro di conseguenza, ora so come districarmi per trovare di nuovo quel luogo di libertà che è senza pensieri e silenzioso. Nel centro più profondo  del “me” c’è un silenzio totale e completo. Di questo silenzio uno non può dire nulla perché non è un’esperienza; è la non-dualità. Ma è lo sfondo, sconosciuto e trascendente che rende possibili tutte le esperienze e dentro cui arrivano i pensieri. Quando sono assenti regna il silenzio.

Tuttavia, tutto questo non vuol dire distruggere questo meraviglioso strumento; il pensiero al posto giusto è molto utile. Il pensiero puro, cioè senza stress, è un riflesso della saggezza della Sorgente. Questa è la ragione per cui la mente spesso viene simbolizzata dalla luna e la saggezza di Dio dal sole. Quando è spontaneo il pensiero è semplicemente la risposta giusta alla situazione che si presenta nel momento senza il dannoso intervento dell’ego.

Ma è importante lasciare il pensiero nel suo giusto posto. Il pensiero è limitato e la mente non può comprendere tutto. Il pensiero è creato e appartiene al mondo. La verità è al di là; è la Sorgente e può essere percepita solo da una intuizione diretta e non dalla mente.
D’altro canto è inutile cercare di controllare i pensieri. L’ego, il tipetto nello specchio, ha la tendenza a ritornare di nuovo e bloccare il Vuoto per prendere il controllo dello spettacolo. Ma i pensieri sono spontanei e arrivano dal Vuoto. La loro sorgente è l’intelligenza suprema. Così è inutile irritarsi, il mondo si prende cura di se stesso. La mia vita scorrerebbe molto più liscia se non ci fosse nessuno a pensare. Infatti da dove vengono i pensieri? Da una scatola mentale? Da una cosa a forma di testa? Naturalmente no: vengono dall’assenza della mente.

Così come il Vuoto dà il benvenuto ai pensieri, dà il benvenuto ai desideri. Questi dopo il Vedere non scompaiono completamente, ma quello che scompare è l’insoddisfazione. L’identificazione con l’ego genera sofferenza e insoddisfazione. Ma quando siamo consapevoli della nostra vera natura una grande sensazione di pienezza ci riempie e ogni genere di bisogno svanisce. Non c’è più sete. L’illuminazione ci  reca una pace senza limiti.

Il risveglio alla nostra vera natura genera un enorme rilassamento nel nostro essere e un’apertura al momento presente. La sete scompare ma i desideri rimangono. La mia umanità esiste ancora. Questa vita, ora centrata su una cosa al di là della natura, è una vita naturale. Tuttavia paragonata a quella di prima del risveglio potrebbe anche venire chiamata una vita priva di desideri. Posso rimanere  lungo senza desideri perché l’Io Sono’ è riempito da una gioia perfetta.

Riguardo ai desideri che qualche volta compaiono sono semplici e ordinari. Per esempio mi piace bere un bicchiere di vino francese della Loira in un piccolo caffè di Montmartre e mi piace fare all’amore con la graziosa e giovane donna con cui vivo. Visto dall’esterno sembro una persona ordinaria, ma senza ambizioni sociali. Visto dall’interno, è diverso, credetemi, è il Regno dei Cieli.

Una via nella non-dualità
L’illuminazione è come essere nati una seconda volta, essere nati dall’alto come dice Cristo. L’intera vita è trasformata infinitamente. Prima di questo momento mi sono vissuto come fisico e corruttibile, ora sono incorruttibile e sono la Luce. Naturalmente per raggiungere questa trasformazione ho bisogno di avere non solo qualche breve intuizione-visione della realtà, ma devo depositarmi in essa. Però chiunque percepisce questa realtà anche solo per un secondo la vede perfettamente perché è sempre l’Assoluto che vede se stesso. La verità non dipende dal tempo. Non è possibile nessun miglioramento nel Vedere. Ogni momento è il momento del risveglio e ogni risveglio è il risveglio all’Assoluto.

Questa nascita è la morte dell’identificazione con il corpo mente, con l’apparenza nello specchio. Così possiamo dire che è una vita senza ego se chiamiamo ego l’identificazione totale con la nostra apparenza umana. Allora non è più possibile vivere come prima. Ogni cosa è cambiata.  E’ accaduto uno sconvolgimento. La ricerca spirituale si è fermata perché il ricercatore è scomparso e la verità è stata rivelata.

Con questa nascita inizia una nuova vita. Il nuovo bambino, il bambino della luce, l’essere celeste, può continuare a crescere. In termini concreti, significa che vedo ancora delle reazioni egoistiche affiorare in questo spazio in rapporto a degli eventi. La perfezione che è il Centro, la perfezione della mia vera natura illumina tutte le imperfezioni a cui prima non avevo prestato attenzione. Le abitudini devono scomparire e non mi dimentico che per più di 20 anni sono stato totalmente identificato con un corpo-mente di nome Josè. Così c’è allo stesso tempo la coscienza del Vuoto  e la coscienza di qualche pensiero o desiderio egoistico. Ma quando queste reazioni legate al piccolo Josè emergono vengono viste alla luce della mia vera natura, perdono il loro potere e svaniscono presto. Questa nuova luce è molto importante  perché trasforma tutto il mio essere e nella sua chiarezza abbraccia  a poco a poco ogni parte di me.

Così dopo l’illuminazione accadrà un processo di disidentificazione e di graduale unificazione. Ma se l’identificazione col corpo scompare facilmente, la credenza di essere un pensatore è radicata più profondamente. Ci vorrà più tempo per smettere di vivere come un pensatore. Come dice Nisargadatta:
Grazie a questa rivelazione (illuminazione) la tua identificazione col corpo conoscerà un ampliamento vasto fino ad estendersi all’intero universo. Allora scoprirai che contieni e penetri l’intero cosmo e sai che esso è il tuo corpo. Questo viene detta ‘pura conoscenza superiore’, ShudVijnan (shud =puro; Vijnan = Vighian=conoscenza superiore). Tuttavia anche in questo stato  di sublime shudvijnan l’intelletto nega di venire riconosciuto come una non-entità. Tuttavia, nel darti alla coscienza pura, l’evidenza della fallibilità e la mancanza di consistenza del processo intellettuale diventerà sempre più forte, e sarai in grado di mettere l’intelletto al posto giusto, il secondo.

Vivendo fuori dal tempo, il passato e il futuro diventano irreali, i pensieri che si collegano alla memoria, rimpianti, rimorsi o anticipazioni sul futuro diminuiscono di numero e di potere. La sola cosa che importa è il momento presente. I  pensieri vanno e vengono; appartengono al mondo e sono come nuvole che attraversano il cielo senza lasciar traccia.

Così il chiacchiericcio incessante della mente diventa quieto. I pensieri e i desideri continuano ad arrivare nella Vacuità, ma come un fuoco non più alimentato dal legno, o come una ruota che non è più alimentata dal motore e tuttavia continua a girare per un po’.

C’è un po’ un paradosso perchè sembra che nulla cambi. Il vedere la mia vera natura rimane sempre presente. Non c’è alcun progresso in questo perché il vedere è fuori dal tempo. Questo processo di disidentificazione e di unificazione accade in modo semplice e spontaneo. Naturalmente il risveglio porta i suoi frutti e il cuore si apre. Come dice San Paolo: “ il nostro uomo esteriore cade a pezzi, mentre quello interiore si rinnova di giorno in giorno”. Questo modo di realizzazione e completamento è una resa totale alla mia vera natura che è l’Essere di tutti. Nulla può venir tolto o aggiunto a questo Essere. E’ quello che è e contiene ogni cosa. Il momento presente è in sé una perfezione assoluta, ogni situazione è piena in sé e aperta all’infinito. La mia natura vera è perfetta. Non ha problemi né bisogni. Da quel momento in poi pensieri e desideri non sono più essenziali alla vita; appartengono al mondo e sono una delle espressioni della vita.

La cosa più importante adesso nella vita è di vivere ogni momento consciamente dal Vuoto. Quello che devo fare è di dimorare nella totalità, nella pace del mio stato originale. Non richiede sforzo. Devo essere passivo e lasciare che la luce increata del Risveglio consegua il suo grande lavoro. E’ una via verso l’unità, la beatitudine, la pace e l’Ignoto.

Da: NOUMENON: A NEWSLETTER FOR THE NON-DUAL PERSPECTIVE. WINTER 1996 VOL. TWO NUMBER TWO