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AL SERVIZIO DELL'UNO - Adyashanti

La rivelazione dell’Unità reca una grande pace e un gran riposo al centro del nostro essere. Ma apre anche un’opportunità e un impulso a vivere e ad esprimere quella rivelazione nel mondo della dualità.
Trascendere il mondo dello spazio e del tempo non è la fine della spiritualità ma piuttosto l’inizio. Esprimere il senza tempo dentro al mondo del tempo è realizzare il nostro vero potenziale.
Solo nel nostro amore per la Verità il cuore si spacca completamente aperto e finalmente smettiamo di chiederci: “Come posso rimanere attaccato a questa Verità? Come posso mantenere questa realizzazione?” Non la guardiamo più in questo modo. La guardiamo solo come:
“Come posso servire questa realizzazione?”
Non c’è più alcun interesse nel rimanerci attaccato,  nel trovare sicurezza o soddisfazione. Quando il vero cuore si spacca aperto arriva la domanda:
“Come posso servire l’Uno? Come posso essere questa Verità?”
E non c’è nessuna risposta definitiva  a questa domanda. E’ sempre nel momento, in ogni momento, esserlo adesso, non “come posso esserlo?” in qualche immagine, ma esserlo proprio adesso. Scopriamo che non siamo più dei collezionisti di bellezza, di beatitudine, di pace. Siamo i suoi servi, tu e io.
Non puoi perdere quello che servi. Questo è il segreto. Quello che servi non puoi perderlo. Quello che non servi e a cui cerchi di attaccarti, lo perdi. Scivola sempre via tra le tue dita.Per questo non si può separare la saggezza o l’intuizione dall’amore o dalla devozione. Uno deve trovare nel suo cuore la devozione di servire la Verità che si trova di momento in momento. Quello è un atto d’amore, servire. Ci fa uscire dalla ultime vestigia del rapporto con l’esperienza centrato su di sé.

Quando entri in contatto con l’amore vero, la cosa più lontana dalla tua mente è: “Come può servirmi?”
Non c’è più, non nel vero cuore spirituale. Non c’è più nel cuore che si è aperto completamente nella realizzazione. Allora non guardiamo più la Verità per quello che può fare per noi,anche se fa, per me e per te, ancora ed ancora, continuando costantemente a darsi.
Questo è un segreto rivelato, un segreto ovvio per vivere nell’Unità:devi servirla, non perché lo dice qualcuno, ma perché non puoi viverla continuamente a meno che non la servi continuamente.
Quando dico servila, non intendo nulla che possa essere banalmente ovvio. Non intendo servirla in un modo che sia osservabile. Non deve essere servita con la carriera, il significato o gli scopi della vita o cose simili. Non è così. E’ un servirla ogni momento, ogni momento, ogni momento.

In questo momento è l’Unità che viene servita o no?

E’ l’Unità che viene incarnata o no?