Sia lode al Vuoto che fa totalmente impallidire la nostra esistenza.
L’esistenza: questo luogo fatto del nostro amore per quel Vuoto!
In qualche modo viene il Vuoto
e questa esistenza se ne va.
Sia lode a quell’accadere, ancora e ancora!
Per anni ho tirato fuori la mia esistenza dal Vuoto.
Poi un balzo, un gesto col braccio
e quel lavoro è finito.
Libero da chi ero, libero dalla presenza,
libero dalla paura o dalle speranze pericolose,
libero dal continuo desiderare.
La montagna del qui e ora è una minuscola pagliuzza
soffiata via nel Vuoto.
Queste parole che sto dicendo cominciano a perdere significato:
esistenza, vuoto, montagna, paglia:
le parole e quello che cercano di dire
spazzate via fuori dalla finestra,
giù per il ripido tetto.