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CHE COS'E' LA REALIZZAZIONE DI SE'? - Almaas

Da "The Point of Existence" di A.H.Almaas

Qual è l’esperienza di sé quando è completato il processo di auto-realizzazione? Qual’è l’esperienza attuale della realizzazione di sé? Sebbene la realizzazione di sé influenzi molti aspetti della nostra esperienza (incluso come ci relazioniamo agli altri e al mondo attorno a noi), il suo elemento centrale concerne la natura della nostra esperienza soggettiva più immediata.

L’esperienza della piena realizzazione di sé è radicalmente diversa dal normale stato legato all’ego.

Quello che vogliamo descrivere è lo stato puro di realizzazione; ci sono, tuttavia, molti risvegli e aperture parziali lungo il cammino verso l’esperienza completa.

Nella realizzazione di sé la nostra esperienza di noi stessi è un atto di coscienza pura. Conosciamo noi stessi con l’essere direttamente noi stessi. Tutte le immagini di sé sono diventate trasparenti, e non ci identifichiamo più con nessuna costruzione della mente. Non c’è alcuna reattività al passato, al presente o al futuro. Non c’è nessuno sforzo di essere noi stessi. Non c’è nessuna interferenza con le nostre esperienze, nessuna manipolazione, nessuna attività -interiore o esteriore- coinvolta nel mantenere la nostra identità, semplicemente siamo.

Siamo capaci di rispondere, di sentire, di pensare, di agire, partendo da una presenza puramente spontanea e autentica. Non siamo sulla difensiva, non ci giudichiamo, non cerchiamo di vivere secondo certi standard. Possiamo anche essere silenziosi, vuoti, spaziosi. Non dobbiamo fare nulla per essere noi stessi. Siamo interi, uno, indivisi. Non è l’interezza dell’armonia delle parti, ma l’interezza della singolarità. Siamo uno. Siamo noi stessi. Siamo essere. Semplicemente siamo.

In questa esperienza non c’è alcun narcisismo. Siamo a nostro agio, spontaneamente reali, senza artefatti psicologici, pretese, falsità. Non siamo costruiti, nemmeno dalle nostre menti.

La nostra esperienza di noi stessi è diretta e non-mediata.

Quando ci viviamo in questo modo, direttamente, non inferiamo nulla dall’esperienza passata o dall’esperienza fatta da altri su di noi. La nostra identità è libera e non determinata dall’esperienza passata.

Nell’esperienza piena della realizzazione di sé, la nostra esperienza di chi e che cosa siamo non è dipendente né influenzata da nessuna immagine di noi stessi, sia proveniente dalla nostra mente che dalle menti di altri. Se vediamo delle immagini di noi stessi, percepiamo chiaramente che normalmente funzionano come barriere che ci distanziano e distorcono la nostra vera natura.

Questo significa molto di più della frase colloquiale “essere se stessi”. E’ l’esperienza di essere Essere (Essere non è un semplice sostantivo, è anche un verbo Being is be-ing, Being is Life N.d.T.) e in quest’esperienza lo sappiamo con certezza- non è un azione, nemmeno un’azione interiore.

Essere noi stessi, scopriamo, è essere Essere.

Nella realizzazione di sé facciamo esperienza di noi stessi come Presenza. Non la presenza del corpo, delle emozioni, dei pensieri. E’ la presenza della Presenza. Conoscersi completamente come Presenza è la caratteristica centrale e più positiva dell’esperienza di auto-realizzazione. Quello che viene percepito in modo assoluto è la Presenza. La Presenza non è una caratteristica della mente o del corpo. E’ una realtà ontologica, più fondamentale del corpo o della mente. La presenza dell’Essere è più profonda della nostra esperienza convenzionale dell’esistenza del corpo o della mente.

La cosa in sé

Che cos’è l’Essere? In termini semplici fare esperienza di noi stessi come Essere è fare esperienza della nostra esistenza in quanto tale, è fare esperienza della nostra presenza, della nostra “natura in sé”, direttamente. E’ la percezione più semplice, più ovvia, che noi esistiamo.

Nei normali concetti filosofici l’esistenza viene messa nello sfondo, non in primo piano. Il penetrare questo sfondo, il mettere in questione le nostre assunzioni sulla realtà e su noi stessi, ci permette di incontrare questo immenso mistero del nascere della nostra coscienza e del mondo.

Vista dalla prospettiva dell’esperienza ordinaria del sé, la consapevolezza diretta di sé come Essere è molto misteriosa. Tuttavia per l’individuo auto-realizzato è un’esperienza comune, molto ordinaria. Col tempo diventa l’esperienza quotidiana di essere semplicemente noi stessi.

L’esperienza di Essere non è l’idea che abbiamo della nostra esperienza, né una conclusione che ne traiamo. E’ l’esperienza presente, diretta e concreta, di noi stessi mentre siamo noi stessi. Quello che siamo è ora, una spontaneità di essere, un dato assoluto.

E’ il riconoscimento immediato e diretto dell’essenza della nostra esistenza, del fatto della nostra “ecceità” (che, per esistere, non ha bisogno di altro che se stessa, N.d.T.)  Questa fatticità non è un pensiero o un idea, non un sentimento o un'intuizione, ma un esserci molto concreto e palpabile
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"Quando riconosco che non sono nulla, quella è saggezza;

quando riconosco che sono ogni cosa, quello è amore.

Tra questi due punti vivo la mia vita".

Nisargadatta Maharaj