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DOPO LA REALIZZAZIONE, Susan Frank Prajnaparamita

Johan: Hai ancora delle preferenze?

Susan: Sì, certamente!

Johan: Potresti chiamarle “personalità” ?

Susan: Personalità significa maschera, ma per me la parola significa che c'è un'illusione di una identità separata. Affiora una preferenza, sento che voglio andare a fare una passeggiata, sento che mi piacerebbe bere un caffè, arriva il pensiero che dovrei chiamare qualcuno. C'è bisogno di un personalità per questo? Per nulla.

Johan: Jean Klein, Nisargadatta e John Levy erano, direi, tre personalità completamente diverse. Sono convinta che non erano identificati con la personalità. Ma, definitivamente, avevano delle preferenze diverse.

Susan; Sì, questo è quello che tu dici, il loro essere delle personalità, ma non è il modo in cui loro si vedevano. Dipende tutto dal tuo punto di vista. Ci sono preferenze? Va bene. Non ci sono preferenze? Va bene.

Credi ancora di essere identificata? Sei flessibile nel cambiare prospettiva, vedi la trasparenza di ogni cosa, vedi che nessuna prospettiva ha alcuna realtà?

Per esempio Ananda Mayi era così assorbita, si fondeva con ogni cosa, non vedeva alcuna differenza tra fuoco ed acqua, ma io sì! Lo so che l'essenza dell'acqua e del fuoco è la stessa, ma vedo anche con chiarezza la loro diversità.

Johan: Questa intuizione aggiunge qualcosa alla nozione di essenza?

Susan: Siamo cauti sulla nozione di essenza e non oggettifichiamo di nuovo il principio innato che tu chiami essenza.

L'essenza non è un oggetto. L'essenza non ha nome né forma. Nulla può venirle aggiunto, nulla può venirle tolto. Tu realizzi chi sei, tu sai chi sei, senza saperlo in modo cognitivo
C'è un approfondimento senza fine, sempre più fine e sottile. Ma in realtà non c'è nessuna cosa come una destinazione finale. Dobbiamo vivere come dice il famoso mantra nel Sutra del Cuore:

Gatè Gatè - Paragate Parasamgatè- Bodhi Svaha

(Vai, vai oltre, vai oltre il più alto, vai oltre la realtà più alta, oltre la realizzazione più alta. Ogni intenzione sia lasciata andare).

Johan: Come può esserci ancora del movimento dopo la realizzazione del Sé?

Susan: Sì c'è del movimento. Nella realizzazione di sé nulla cambia, sai semplicemente, senza ombra di dubbio, che tutte le nozioni di Io si sono dissolte nella coscienza indefinibile senza-forma.

Il movimento semplicemente continua. Vedi l'immutabile nel mutevole e il mutevole nell'immutabile.

Dal mio punto di vista non c'è nessuna personalità, non posso trovare da nessuna parte qualcuno che sia me. Ci sono dei pensieri, dei sentimenti, ci sono delle preferenze, c'è il sonno, c'è la fame, c'è un'impazienza temporanea, è la vita che esprime se stessa.

Johan: Vedi una personalità negli altri?

Susan: Nessuna personalità qui, nessuna personalità là. Nessuna qua, nessuna là. Una volta qualcuno mi ha chiesto: "Che cosa sei in realtà? Sei un guru o un Satguru?" Io so che sono ogni cosa e nulla nello stesso tempo. Come potrei confinarmi ad essere qualcosa o a non essere qualcosa? Come posso definirmi o l'uno o l'altra? Non posso dire: sono un Guru o un Satguru, sono questo o sono quello. E' impossibile. Forse qualcuno può dirlo, ma per me non significa nulla. E tu sei esattamente lo stesso: essenza senza forma e senza limiti. In realtà non c'è alcun me o alcun te, c'è solo Dio e Dio può venire visto in tutti gli occhi.

Sii solo disponibile a ricevere

come un recipiente vuoto

la vita che si esprime così come fa.

Lascia cadere le tue preoccupazioni,

le tue interpretazioni,

e tutte le condizioni imposte all'esistenza.

Arriva a vedere che non c'è alcuna personalità separata,

vedi che ogni senso di separazione è creato dalla mente.

Realizzando questo ogni sofferenza cessa

e ti risveglierai all'amore, alla saggezza e alla compassione

che si esprimono in tutte le azioni in tutta la tua vita.

Intervista di Johan van der Kooij a Susan Frank .Tradotto dalla rivista advaita olandese Amigos n° 7 http://www.ods.nl/am1gos/am1gos7/

Commento: Ego è quando l’io funzionale (indispensabile per vivere) diventa consapevole di esistere come entità separata e così avvia tutto il resto del complesso egoico... Questa consapevolezza è però distorta e l'unica causa evitabile dei guai della tua vita e del mondo. Se stai cercando un responsabile, “Io” rimane infatti sempre il responsabile di tutto questo e della mia vita. “Io è responsabile” ma per chi-sono veramente? Chi-sono, semplicemente, ospita con amorevole indifferenza io e la sua storia. Cogli la differenza? “Io è il responsabile” è un FATTO a cui il gioco di maya non può rinunciare salvo scomparire del tutto (questa realtà ha bisogno di maya per apparire). “Io sono il responsabile” è una ILLUSIONE che maya può perdere senza danni,anzi! Che differenza fa, allora il Risveglio? Non poi così tanta, se non per chi lo vive (e chi ci sta intorno... ;-)). Riconoscere di essere tutto questo (che è maya) è solo un primo grande passo. Chi-sono, alla fine, è “oltre e prima” di tutto questo, “oltre e prima” incluso. "Io so di non sapere". Ignoranza consapevole. Ma che sollievo!