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E' TUTTO ME - Stephen Summers


Non avevo intenzione di raccoglierli,
si sono raccolti da soli,
poco a poco.
Che altro potevano fare?
Alcune foglie, alcuni rametti, alcuni rami
e naturalmente, qualche tronco massiccio.
Qualche grosso tronco per formare lo scheletro
così che il resto si potesse raccogliere e accumulare.
Ed eccolo qui. Non è qualcosa?
Questo è ciò che sono, queste credenze e concetti
che fanno me.
Impressionante non è vero?
Non posso davvero darmene il merito…
è una meraviglia della natura.
Ti ci puoi appoggiare, sedertici su,
riposare sugli allori, è molto solida e affidabile.
Sto lavorando per capire come è fatta
per fare delle aggiunte e migliorarla,
farla anche più grande e migliore.
Questo ammasso di tronchi è molto importante.
Mi protegge dall’incognita del non  sapere.
Questa rete intrecciata di pensieri su me stesso,
la conosco molto bene.

Non intendevo nemmeno perderla, non così in ogni caso…
Ha cominciato a piovere.
I cieli si sono aperti e sono cadute
delle gocce limpide e pure.
Che altro potevano fare?
Piccole gocce innocenti di verità
si fondono senza sforzo in rivoli
che poi diventano un fiume in piena,
e un fiume si muove, un fiume ritorna alla Sorgente,
il grande Ignoto.
Sapevo che la mia potente diga avrebbe messo su
un Grande spettacolo di resistenza.
E lo ha fatto, per mezzo secondo,
beh forse per un quarto di secondo.
Ma il fiume non lo ha neanche notato.
Non si è fermato ad ammirare la diga
o a capire come aggirarla.
Ha solo detto: “Ti voglio, sono qui
per prenderti, andiamo”.
E lo sai? Ogni rametto e ramo,
e anche i tronchi giganti,
stavano proprio aspettando il fiume.
Anelavano di essere presi!
Non erano nemmeno sicuri di dove il fiume stesse andando,
sapevano solo che volevano andare.

Quando stai a vicino a un fiume
puoi pensare di sentirne la potenza.
Ma quando sei nel fiume, o mio Dio!
E’ molto più divertente, molto più vivo.
Questo è vivere!

Adesso vedo che ho scelto Io ciascun rametto e ramo
e che ho invitato Io ogni goccia di pioggia.
Io sono il legno e sono il fiume e sono il suo scorrere.
E’ tutto me.
La densità del credere, l’acqua della verità,
l’oceano dell’essere, i cieli che riversano la pioggia,
solo nel momento perfetto, sempre,
è tutto me.
Il vero me.
Che altro potevo fare?