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L'UNITA - Shiva e Shakti

Onoro il Dio e la Dea,
gli eterni genitori dell'universo.
L'Amante, in un amore senza limiti, prende la forma dell'Amato.
Che Bellezza!

Entrambi sono fatti dello stesso nettare e condividono lo stesso cibo.
Con amore supremo si inghiottono l'un l'altro ma poi si separano di nuovo per la gioia di essere due.
Non sono completamente lo stesso ma nemmeno sono diversi.
Nessuno può dire esattamente quello che sono.
Com'è intenso il loro anelito di essere insieme.
E' la loro beatitudine più grande.
Nemmeno per scherzo permettono che la loro unità venga disturbata.
Sono così avversi alla separazione che, anche se sono diventati questo intero mondo, neanche per un istante lasciano che una differenza si frapponga fra loro.

Anche se vedono tutto quello che è animato e inanimato sorgere dentro di loro, mai riconoscono un terzo.
Siedono insieme nello stesso posto, entrambi vestiti di una veste di luce.
Dall'inizio dei tempi sono stati insieme, dimorando nel loro Supremo Amore.
Hanno creato una differenza per gioire di questo mondo.
Quando quella differenza ha avuto una breve visione della loro intimità non ha potuto far altro che immergersi di nuovo nella beatitudine della loro eterna unione.

Senza Dio non c'è nessuna Dea, e senza Dea non c'è nessun Dio.
Com'è dolce il loro amore!
Quest'universo è troppo piccolo per contenerli, eppure vivono felicemente nella più minuta particella.
La vita dell'uno è la vita dell'altro, e nemmeno un filo d'erba può crescere senza entrambi.
Solo questi due vivono in questa casa chiamata universo.
Quando uno è addormentato l'altro rimane sveglio e gioca le parti di entrambi.
Se fossero entrambi svegli l'intero universo svanirebbe senza lasciare traccia.
Diventano due per gioco divino, ma in ogni momento cercano di tornare ancora uno.
Entrambi vedono insieme, entrambi vengono visti insieme.
Sono felici solo quando sono insieme.
Shiva è diventato tutte le forme:
l'oscurità e la luce, il maschio e la femmina.
Con l'unione di queste due metà l'intero universo è venuto in essere.
Due liuti fanno una nota.
Due rose fanno un profumo.
Due lampade, una luce.
Due labbra, una parola.
Due occhi, una vista.
Shiva e Shakti, un universo.

Sebbene appaiano separati sono per sempre uniti, mangiando sempre dallo stesso piatto.
Lei è una partner devota e casta, non può vivere senza il Suo Signore.
E senza di Lei, colui che può fare tutto, non può nemmeno apparire.
Come possiamo distinguerli l'uno dall'altro?
Lui appare per causa di Lei e Lei esiste per causa di Lui.

Non possiamo separare lo zucchero dalla sua dolcezza, né la canfora dal suo aroma.
Per catturare la luce prendiamo il fuoco.
Per catturare il Supremo Shiva dobbiamo prendere Shakti.
La luce illumina il Sole ma il Sole stesso crea la luce.
Il glorioso Sole e la sua luce sono uno e lo stesso.
Un oggetto ha un riflesso:
quando guardiamo vediamo due immagini, eppure c'è una cosa sola.

Questo mondo è un riflesso del Signore Supremo.
Possiamo vedere due eppure solo Uno esiste.
Dalla pura Vacuità lei ha fatto sorgere il mondo intero.
Tutto dipende da lei.
Eppure esiste solo per il Suo Signore.
La Sua forma è il mondo intero,è la gloria di Dio resa manifesta.
Dio stesso ha creato la forma di Lei, Dio stesso è diventato quella forma.
Vedendosi così meravigliosamente adornata non ha potuto tollerare che il Suo Signore potesse avere meno di Lei
e così Lo ha adornato con ogni nome e forma dell'universo.
Immersa nell'unità non c'era nulla da fare.

Così Shakti, la portatrice di buona fortuna, ha creato questo mondo per il piacere del gioco divino. Essa rivela lo splendore del Suo Signore fondendosi e diventando ogni cosa,e Lui La glorifica
nascondendosi completamente.
Per il Suo grande amore di Vederla Lui è diventato il Veggente dell'universo, se non potesse vederla giocare non avrebbe nessuna ragione di esistere.
Per andare incontro alla Sua chiamata Lui prende la forma dell'intero universo, senza di Lei rimane nudo.

Lui è così misterioso e sottile, che, benché evidente, non può essere visto.
E' solo per grazia di Lei che Lui viene ad essere.
Lei risveglia il Suo Signore e lo serve di un festino grande come l'universo.
Con grande diletto Lui inghiotte ogni piatto e anche colei che lo serve.
Mentre Lui dorme Lei dà nascita a tutto quello che esiste e a tutto quello che non esiste.
Mentre Lei dorme Lui non ha proprio nessuna forma.

Guarda!
E' nascosto, e non può venire trovato senza di Lei.
Perché sono degli specchi che si rivelano l'un l'altro.
Abbracciandola Shiva gioisce della sua stessa beatitudine.
Malgrado tutta la gioia del mondo appartenga a Lui, non c'è nessuna gioia senza di Lei.
Lei è la Sua (di Lui) stessa forma, ma la Sua (di Lei) radiosità viene da Lui.
Fondendosi in uno gioiscono del nettare della loro unione.
Shiva e Shakti sono uno.

Come l'aria e il vento, come l'oro e il suo lustro, Shiva e Shakti non possono essere separati.
Sono come il muschio e la sua fragranza, come il fuoco e il suo calore.
Nella luce del Sole non c'è nessuna differenza tra giorno e notte, nella Luce della Verità Suprema non c'è nessuna differenza tra Shiva e Shakti.
Shiva e Shakti invidiano il suono primordiale “OM” perché loro vengono visti come due mentre il suono Om è sempre visto come uno.
Ghianadeva (Jnanadeva) dice:“Onoro l'unione di Shiva e Shakti, che divora questo mondo di nomi e forme come un dolce piatto.
Tutto quello che rimane è l'Uno”.
Abbracciandosi si fondono in Uno, come l'oscurità si fonde nella luce al principio dell'alba.

Quando scopriamo la loro Unità tutte le parole e tutti i pensieri si dissolvono nel silenzio, proprio come quando viene il diluvio universale le acque dell'oceano e quelle del Gange si fondono in una.
L'aria e il vento si fonderanno nel cielo sconfinato, il sole e la sua luce si fonderanno nel fuoco universale.
Con una visione di verità il colui che vede e ciò che viene visto si fondono in uno.
Ancora onoro i Due che sono Uno.
Sono come un Oceano di conoscenza, e solo quelli che vi si gettano dentro possono bere le loro acque.

Io sembro separato da loro così che posso onorarli.
Ma la separazione non è reale, è solo di nome.
La mia lode è come un ornamento d'oro che onora l'oro di cui è fatto.
Quando la lingua è abituata a pronunciare la parola “lingua”, c'è qualche differenza tra la parola e l'oggetto che indica?
Una è chiamato l'oceano l'altra è chiamata Gange e anche se sono due nomi diversi le loro acque sono le stesse.
Il sole può venire visto e anche gli oggetti che illumina.
Significa forse che ci sono due Soli?
Se la luce della luna risplende sulla superficie della luna o se la luce di una lampada rivela la lampada possiamo dire che c'è un'altra luce?
La sillaba Om è fatta dei suoni A, U e M, significa forse che è divisa?
La lettera N è fatta di tre linee significa forse che è più di una?
Quando la lucentezza della perla risplende sulla sua superficie la bellezza della perla non ne viene che esaltata.

Se la loro abbondanza non viene diminuita e ci guadagnano soltanto perchè l'oceano non dovrebbe godersi le sue onde o un fiore il suo profumo?
Così io gioisco nell'adorazione di Shiva e Shakti anche se non sono mai separato da loro.
Un'immagine riflessa scompare quando viene rimosso lo specchio, le increspature ritornano semplice acqua quando il vento si placa.
Quando il suo sonno finisce un uomo ritorna ai suoi sensi.

Ora la mia individualità è giunta alla fine e sono ritornato a Shiva e Shakti.
Il sale ha rinunciato al suo sapore salato per diventare uno con l'oceano:
io ho rinunciato al mi
o sé individuale per diventare Shiva e Shakti.
E' così che onoro Shiva e Shakti, rimuovendo tutte le separazioni e diventando uno con loro.

dall'Amritanubhava di Janewhwar
(traslitterazione inglese di Bob O'Hearn)