Loading

Intervista con Neelam


Il risveglio è chi sei,
disponibile Qui in ogni momento.
Decidi per questa libertà Adesso.
Arrenditi completamente alla Verità—assolutamente,
totalmente e senza guardare le circostanze.
Tu sei già libero!”
Neelam ebbe le sue prime esperienze di risveglio da giovane, in Polonia. Queste esperienze non vennero capite da chi la circondava. Quando riferiva a sua madre che noi siamo tutti uno, era accolta con una risposta negativa. Ma l’interesse in quello che è più reale di là della nostra mente non la lasciò mai più. Si trasferì in Germania quando aveva vent’anni, e iniziò seriamente la sua ricerca della Verità che la condusse prima in America e poi in India nel 1994. Fu in India che incontrò il suo Maestro, Poonjaji. E fu attraverso la sua totale fiducia in Poonjaji che si risvegliò alla sua natura essenziale.
Lynn Marie (una degli intervistatori che ha scritto il libro di interviste da cui questa è tratta), ha trascorso molto tempo con Neelam quando viveva a Berkeley e offriva satsangs due o tre volte la settimana ed era anche disponibile a incontri privati. Ora Neelam vive nel sud della California con suo marito Ashoka e ha tenuto satsangs negli U.S.A., in Europa, Israele e India. Neelam ha una presenza dolce e amorevole che è priva di compromessi ma piena di attenzione. E’ molto forte nel suo impegno verso la Verità. Da quando l’abbiamo conosciuta l’abbiamo vista crescere ed approfondire la sua realizzazione continuamente.

JLW: Al centro della ricerca della Verità ci sono le domande: “Chi sono io?” e “Qual è lo scopo della vita?” Nella tua ricerca quali risposte hai trovato a queste domande?
NEELAM: Io sono Essere, Amore, Pace—completamente soddisfacente e realizzante.
JLW: Quindi la scoperta di questo è lo scopo e il significato della vita?
NEELAM: Sì, naturalmente. E’ il solo scopo e la sola risposta a tutte le domande.
LML: Vuoi dire che non hai più bisogno di cercare perché l’esperienza presente è completamente soddisfacente?
NEELAM: Giusto. E’ semplicemente quello che è, quello che è presente.
LML: Così quello che è, è abbastanza. E’ così semplice! Semplicemente tornare a casa a quello che è qui e ora. Non c’è bisogno di andare da nessuna parte per trovare qualcosa.
NEELAM: Sai, pensavo di dover andare da qualche parte e trovare qualcosa. Ma, in verità, quello che vedo ora è che non sono mai andata da nessuna parte o che non ho mai fatto qualcosa per trovare questo.
JLW: Puoi dire qualcosa di più?
NEELAM: Vedi, la Presenza è sempre presente. E’ sempre stata presente e sarà sempre presente. E ogni attività che vi ha luogo è solo un’attività che viene percepita con la mente. In quella percezione, sì ci sono stati alcuni che hanno dovuto andare in cerca della Verità perché si percepivano come separati. Ma, in verità, è tutto sempre accaduto all’interno di quella Presenza assolutamente presente.
E’ come svegliarsi da un sogno. Improvvisamente ti svegli e ti rendi conto che “Ah! Sono a casa!” E non solo sono a casa, ma sono sempre stata a casa. Non sono mai stata da nessun’altra parte. Tutto il resto non è stato che immaginazione, una percezione di me che non ero a casa e che cercavo casa, e così via.
JLW: Diresti che questo risvegliarsi accade per grazia?
NEELAM: Sì, accade solo per grazia! Ed è così misterioso e incredibile vedere che niente di quello che ho fatto importava. Anche se è necessario cercare ed avere il desiderio della Verità.
JLW: Come è iniziata la ricerca per te?
NEELAM: Ho ricercato consapevolmente forse per gli ultimi dieci anni. Prima di allora ho avuto un’esperienza quando avevo sette o otto anni che adesso riconosco chiaramente come un risveglio. E ci fu un’altra esperienza quando avevo nove o dieci anni, non ricordo esattamente, è veramente difficile mettere nel tempo un’esperienza della Presenza assoluta. Ho sempre saputo che c’era qualcosa; l’ho sempre saputo. Non era come se non la conoscessi e dovessi andarne in cerca per trovarla. Mi ricordo che ne parlavo quando ero una bambina e da ragazza, ma nessuno capiva quello che dicevo. Io dicevo: “Ognuno è lo stesso”. E loro dicevano: “No non lo sono, che cosa dici?” Non conoscevo nessuno che lo capisse.
LML: Spesso è una breve visione della Verità che inizia la ricerca e, una volta che si assaggia la Verità, rimane sempre con te e ti attrae a sé.
NEELAM: Sì, è qualcosa che è sempre quietamente presente anche se ci sono un sacco di altre cose presenti contemporaneamente. Ma questa consapevolezza non se ne va mai via perché non è qualcosa che esiste nel tempo. E’ molto preziosa.
LML: Poonjaji è stato il tuo solo maestro?
NEELAM: Sì, è il mio maestro. Ricordo la prima volta che lo ho visto quando ero giovane. Nel risveglio che accadde quando avevo sette o otto anni c’era un uomo che indossava un cappello. Poi un paio d’anni dopo che avevo incontrato Papaji ebbi un sogno dove lui mi venne incontro nell’aspetto di quell’uomo che ricordavo dall’infanzia. Così, in qualche modo, c’era già la connessione fin da quando ero una bambina.
LML: Il riconoscimento della Verità di quello che sei accadde in presenza di Papaji?
NEELAM: Accadde in sua presenza, ma non in presenza fisica. Accadde attraverso la fiducia che avevo acquisito con lo stare con lui. Ero arrivata ad avere completa fiducia in quello che diceva. Compresi che quello che diceva era Verità assoluta.
Ci fu un momento quando tutti i condizionamenti bruciarono via. Nacque la paura della morte e un desiderio di essere vicino al mio maestro e poi il mondo intero scomparve e tutto, questo corpo e ogni cosa che esisteva scomparve.
JLW: Così hai avuto questa visione del mondo e del tuo corpo che scomparivano?
NEELAM: Successe veramente! Tutto scomparve, il mondo come io lo conosco, le pareti e la stanza e ogni cosa che c’era dentro incluso questo corpo; tuttavia, Io ero ancora lì.
JLW: pensi che questo sia necessario perché uno si risvegli?
NEELAM: Per me questo era il risveglio.
JLW: Quella è la forma che ha preso.
NEELAM: Sì. Tutto quello che era accaduto prima erano esperienze. C’era ancora qualcuno che ne faceva esperienza. Ci furono bellissime esperienze, molto potenti, di grande espansione e beatitudine, estrema beatitudine e tante esperienze. E prima di quelle ci furono anche due anni di dolore molto intenso. Ma, tuttavia, fino a quel momento, c’era sempre qualcuno che ne faceva esperienza. C’era ancora una separazione sottile. E solo nel momento di quell’andare oltre la morte la separazione finì. Da allora non c’è più nessuna separazione, non importa che cosa accade, non importa che cosa viene- e tutto continua ad accadere all’interno di questo- non c’è semplicemente nessuna separazione.
LML: Il mondo scomparve, tutto scomparve e tu eri ancora lì?
NEELAM: Tutto quello che conoscevo scomparve.
LML: E quando ricomparve non fu mai più lo stesso?
NEELAM: Non fu più lo stesso. Naturalmente ricomparve; e dopo questa esperienza ci fu una grandissima e incredibile beatitudine.
LML: Puoi dire qualcosa sul processo attraverso cui passano il corpo e la mente?
NEELAM: C’è una continua evoluzione, come io la chiamo, del flusso individuale del corpo-mente, che è come la Coscienza si manifesta qui. E questo è la continuazione della realizzazione, che si evolve continuamente.
JLW: Si evolve da che cosa a che cosa?
NEELAM: Non poso dirlo, posso solo dire che c’è cambiamento.
JLW: Ti riferisci ad un approfondimento dell’accettazione dello stato di realizzazione da parte del corpo-mente?
NEELAM: La chiamerei una penetrazione più che un approfondimento perché tutto quello che si è conosciuto prima deve essere penetrato, in modo totale, da questo riconoscimento.
JLW: Così, le vecchie abitudini del corpo-mente continuano ad manifestarsi e vengono trasformate da questa realizzazione?
NEELAM: Sì, continuano ad affiorare e vengono riempite da Quello, ne vengono penetrate e, in questo, c’è un cambiamento delle relative percezioni. E, nello stesso tempo, nulla cambia! Perché c’è, sempre presente, una percezione chiara che tutto è esattamente com’è.
LYNN MARIE: Bellissimo! Neelam puoi dire che qui, al livello relativo, esiste un individuo “apparente”?
NEELAM: Sì, assolutamente sì. Lo chiamo il flusso individuale della Coscienza. Non c’è nessun confine tra l’individuo e l’Essere stesso. E tuttavia, porta con sé una certa quantità di condizionamenti e di quei condizionamenti bisogna fare esperienza. Lo chiamerei karma, o puoi chiamarlo evoluzione e, comunque vuoi chiamarla, si deve farne esperienza. Qualunque cosa che affiora da quei condizionamenti deve essere sperimentata, ma non c’è più un “qualcuno” come era solito essere prima. Non c’è più qualcuno che è separato da qualche cosa. Tuttavia deve esserci una spietatezza assoluta verso i contenuti che affiorano. Perché i condizionamenti e le identificazioni devono essere osservati senza pietà nel momento in cui affiorano, vale a dire ci deve essere la volontà di lasciarli andare assieme a tutto il resto.
JLW: Come lo fai? Come fai a lasciar andare i condizionamenti senza pietà?
NEELAM: Semplicemente rimani quieta. Assolutamente quieta; che non significa che devi smettere di pensare in questo momento. Significa semplicemente che sei disponibile a rimanere con quei contenuti per tutto il tempo necessario ad arrivare al riconoscimento che lì non c’è nessuno. Altrimenti da qualche parte, al livello relativo, c’è sempre qualche identificazione sottile. Devi essere disponibile a rimanere con quello che affiora fino a che senti che si dissolve.
JLW: E quando si dissolve puoi vedere che lì non c’era nessuno e che non si riferiva a nessuno?
NEELAM: Assolutamente, perché sei disponibile ad andare fino in fondo. E il suo nucleo centrale si dissolve in quel momento. Mentre viene osservato, mentre viene sperimentato, mentre sei disponibile a fare esperienza di tutti i livelli di quel condizionamento, con tutti i coinvolgimenti e tutto il resto fino a che scompare. E in quel momento tu riconosci che tutto quello che c’è, è Essere.
LML: Sì, la mia esperienza è che se rimani con quello che si manifesta in un certo momento senza nessun movimento per o contro, allora si dissolve naturalmente.
NEELAM: E rivela quello che deve essere rivelato. Qualche volta semplicemente si dissolve e qualche volta rivela qualcosa che deve essere osservato, sperimentato, o un’azione che deve essere intrapresa.
LML: La mia esperienza mi mostra che la Presenza è un qualcosa che è disponibile immediatamente. Non importa quanto sono coinvolta coi pensieri e i sentimenti, questi possono dissolversi istantaneamente nella Presenza. E in quell’istante c’è spesso una beatitudine immediata che si approfondisce in una pace e in un riposare silenzioso come Essere. Tuttavia quando parli di un riconoscimento finale, assoluto, che qui non c’è nessuno, noto che c’è ancora un senso sottile di qualcuno che fa esperienza di quello che ho appena descritto.
NEELAM: Quando andai a trovare Papaji gli scrissi una lettera proprio su questo. Perché dopo due mesi che ero lì avevo delle esperienze incredibili. Alcune volte provavo una beatitudine che mi sopraffaceva e tuttavia in ogni cosa c’era ancora il coinvolgimento. Così gli scrissi e egli rispose: “Non è per quello che tu sei venuta qui. Sei venuta qui per scoprire chi sei veramente. Sei venuta qui per fare esperienza del substrato di questa esperienza”:
LML: Il substrato non è la Presenza in cui tutto si dissolve?
NEELAM: Il substrato è l’essenza stessa di ogni cosa.
LYNN MARIE: E in questo momento c’è il coinvolgimento nel pensare che cosa vorrà dire? Com’è diversa la mia esperienza? E così via.
NEELAM: Lascialo andare!
LML: Conosco Essere, quella Presenza e so chi sono veramente.
NEELAM: lascia andare anche quello. Lascia andare qualunque cosa e che cosa rimane?
LYNN MARIE: Quando lascio andare c’è un’esperienza di quello che rimane. Non è descrivibile a parole, ma c’è qualcosa.
NEELAM: Sì, rimani con Quello, Quello è quello che è. Da qui dove puoi andare?
LML: C’è questa idea di un’esperienza definitiva che è costante, è qui che nasce un sacco di confusione per molte persone e per me.
NEELAM. Devi guardarlo direttamente, Non puoi capirlo. Devi solo guardarlo direttamente. Devi prima lasciar andare qualunque altra cosa e poi guardare. E poi vedi se sei veramente soddisfatta. E, se lo sei, non c’è più nessun problema. E’ solo il coinvolgimento con Quello che ne fa un problema.
LML: Nel momento del lasciar andare e semplicemente Essere, non c’è nessun problema, ma trovo che questo coinvolgimento continua ad accadere ancora e ancora, per abitudine.
NEELAM: Per me, ad un certo punto, la distinzione tra coinvolgimento e ogni altra cosa scomparve. Compresi che tutto è incluso e niente è separato. Così non c’è nessun problema. C’è solo questa Presenza.
LML: Così io sto facendo la distinzione.
NEELAM: Sì, è lì che l’io entra e dice: “Sono ancora nella Presenza?” Lasciala andare perché non è che un’idea che tenta di dividere la tua esperienza.
LML: Capisco. Vedo che faccio distinzione tra “sono l’esperienza” e “sono fuori dell’esperienza”. Quindi ci può essere riconoscimento della Presenza anche nel mezzo del coinvolgimento.
NEELAM: Fermati! In questo momento deve esserci un’esperienza diretta, non una comprensione intellettuale. Lasciati andare!
LML: (lasciandosi andare, ridendo) Devo riconoscere che per me sei stata un maestro.
NEELAM: Sì e per me anche te, stessa cosa.
LML: Ogni volta che ti incontro qualcosa si apre, viene più chiarezza. Ne sono molto grata.
NEELAM: Quello succede spontaneamente. Quello è il vero incontro che abbiamo. E accade solo se c’è un desiderio vero per la Verità. Per questo dico che sei un maestro anche per me, perché l’insegnamento accade soltanto quando c’è un desiderio genuino, e allora si può parlare la Verità, e può essere manifestata. Quando non ce n’è bisogno non affiora; il maestro compare perchè c’è lo studente. Ma in Verità non c’è nessuno qui, nessun studente, nessun maestro, solo lo stesso genere di riconoscimento.
JLW: Neelam, sempre più persone provano il desiderio di risvegliarsi. C’è fame di pace e di libertà. Hai qualche consiglio per queste persone? C’è nulla che possa facilitare il risveglio?
NEELAM: Prima di tutto non essere così seri. Sembri così serio! E in quella serietà gli dai quella validità che lo trasforma in una cosa.
JLW: Che trasforma il risveglio in una cosa?
NEELAM: Sì. Lo rende un processo attraverso cui dobbiamo passare che diventa una grande responsabilità. In qualche modo c’è un peso mentre tu parli. Prima di tutto lascialo andare. Lascia andare la serietà nei confronti del risveglio. La serietà lo fa apparire difficile….”O mio Dio, ora devo risvegliarmi. Che cosa devo fare?!” Questa cosa bisogna lasciarla cadere.
JLW: O.K. E una volta che è andata che cosa succede?
NEELAM: Allora rimani tranquilla solo per un momento. Siamo così occupati con quelle idee. Non c’è quiete. Voglio dire guarda la vita che viviamo. E’ una vita che corre in tondo come pazza tentando di fare così tante cose. Io dico: “Ehi, fermati per un poco. Permettiti di rimanere quieto”.
Posati e dimora nel tuo Sé perché è quello di cui stiamo parlando.
Ogni altra cosa è esterna—ogni libro che leggi, ogni insegnante che vedi, ogni cosa rimarrà esterna finché non sei disponibile a dire: “Ehi, ma riguarda me!” E’ di me che stiamo parlando. Non è della ricerca che parliamo. Non è di un cambiamento che stiamo parlando, è di Me. Allora quello che accade in quel momento non posso dirlo, perché è la grazia. Se la grazia fornisce un maestro, il maestro compare. Se non c’è bisogno di un maestro, il maestro non compare. Se c’è bisogno del riconoscimento della necessità di andare da qualche parte, allora lo segui; è pura grazia.
JLW: La quiete è il substrato da cui emerge la cosa successiva?
NEELAM: Assolutamente sì. Altrimenti è una ricerca che è così rimossa dall’oggetto della responsabilità, che sei te. Sarebbe un girare intorno inutile…” Seguiamo questa pratica e poi questa e poi preghiamo per la pace e così via”. Ma dov’è la pace? Bisogna sapere che è qui. Ed è qui che le cose cominciano. Allora veramente comincia ad emergere. E chi sa in che cosa si sviluppa. E’ uno sviluppo molto, molto misterioso. Per ognuno è diverso.