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UN INTERVISTA CON AMBER - Amber

Domanda: "Chi si illumina?" Che cosa è accaduto nel momento in cui c'è stata la realizzazione che non era un'altra “tecnica”?
Amber: C'è stato un momento di vera conoscenza. Di capire che non c'entrava più la pratica. E c'è stata la resa.
E' stato un momento enorme. Direi, E' un momento enorme perchè in realtà non avviene nel tempo.
Durante la pratica c'era un "me" che la faceva, c'era qualcuno che voleva ottenere qualcosa mentre, in quel momento, l'Io che cercava di ottenere qualcosa si è fermato.

Il momento successivo sono sorte una serie di domande: " E' la mente che si illumina? E' l'ego? E' la personalità?". Ed era in qualche modo chiaro che non era nessuna di queste! Quando tutte le ipotesi si sono esaurite, non c'era… nulla.
In quel momento non sapevo che era quella la risposta: “NULLA”. Non c'è nessuno che possa illuminarsi. E in quel momento non mi resi neanche conto che la risposta era arrivata. Ma lo era. Nulla è la risposta...non c'è nessuno che si illumini.

Quello che sei, questo illuminato che hai continuato a cercare altrove, è sempre stato qui, solo non lo notavi perchè eri occupato a cercare...

...In quel momento non potevo trovare un ego. C'era silenzio nella mente e dapprima non sapevo che cosa era successo. Non nasceva nessun pensiero. C'era solo quiete. E forse questo è durato qualche giorno, forse settimane. Poi la mente è ridiventata attiva e voleva possedere quella quiete.

La mente è risorta e ha detto: "guarda! Sono diventata quieta! Non è bello?"
Così, senza nemmeno rendersi conto di quello che succede, la mente ritorna ad essere occupata e l'ego si riforma. E' questo che fa la mente.

D: Da quel momento come si vive la vita?

A: Non è per niente diversa nel senso che si sa che questa conferma di se stessi, questo riconoscimento di sé come silenzio, sono sempre stati qui. E' sempre stata la verità del proprio essere. L'esperienza è con la chiarezza che nulla è accaduto. Nulla è cambiato. E uno lo sa.

Quindi c'è solo un "Sì! Questo è quello che sono sempre stato!"

Le abitudini della mente possono essere molto forti. E la mente è una grande imitatrice. Anche dopo un riconoscimento chiaro di sé il pensiero di sé può ancora manifestarsi e venire creduto.

Forse con un aspetto nuovo: un pensiero illuminato di se stessi! La storia della propria vita è nella mente e la mente la trattiene nella memoria. E non è nulla, solo qualche pensiero.

Anche la nascita di questo corpo è solo un pensiero! Se credi ancora che questo sia quello che sei allora c'è sofferenza, perchè il corpo è impermanente....

Una volta che il riconoscimento di chi uno è ha lacerato la credenza nella storia, la storia non viene più creduta nello stesso modo. Ci sono ancora belle esperienze e esperienze che ci sfidano, c'è la memoria della mia vita, la storia della mia vita, ma con un peso molto leggero...

...Non c'è nessun posto dove dimorare. La mente non può dimorare in questo risveglio. Viene annichilita. Tenterà, tenterà modi sempre più sottili di impadronirsene. Ma fallirà.