J.Krishnamurti- Tu e il nulla siete uno
Tu
e il nulla siete uno; tu e il nulla siete un fenomeno congiunto, non un
processo separato. Se tu, il pensatore, ne hai paura e l'avvicini come un
qualcosa di contrario e opposto a te, allora ogni azione che puoi intraprendere verso di esso deve
inevitabilmente condurre a un'illusione e quindi ad un ulteriore conflitto e
infelicità.
Quando lo scopri e fai
esperienza di quel nulla in quanto te, allora la paura, che
esiste solo quando il pensatore è separato dai suoi pensieri e cerca di
relazionarsi ad essi, scompare
completamente. Solo allora è
possibile che la mente sia immobile; ed in questa tranquillità la verità viene
in essere.
Da:"Commentaries on Living" Part 1
Wayne
Liquorman - Il Grande Mistero
Tutto
quello che dico è solo qualcosa che indica verso quello che c'è qui, ora, in
questo momento. E' il Grande Mistero. E' un grande mistero, perpetuo perché non
verrà mai risolto. E' il mistero del vivere e del morire, il mistero che è
questo universo manifesto. E non importa quanto complesse siano le nostre
spiegazioni, quanto eleganti le nostre descrizioni di "quello che è",
esse rimangono, senza alcuna speranza, degli indicatori limitati. E il mistero
rimane.
Sei
stato toccato dal mistero. Il mistero ti
ha agganciato. E che questo ti piaccia dipende dalla giornata. Ma lì c'è qualcosa di glorioso, qualcosa di
meraviglioso nel connettersi al mistero. Una volta assaggiato non verrà più
dimenticato. E così ci riuniamo in
questo Insegnamento, non perché la verità possa essere conosciuta, ma perché
dalla verità non si può scappare.
La
cosa bella di un mistero è che impegna la nostra attenzione. Gli esseri umani
sono interessati in quello che non possono spiegare. Siamo degli esseri
curiosi; vogliamo sapere, capire. Siamo attratti da questa qualità
dell'inspiegabile. Quello che
l'insegnamento fa è di indicare al di là dell'apparente mistero, verso quello
che è la sorgente e la sostanza di ogni cosa.
Qualche
volta, in un momento di grazia c'è quella che viene chiamata appercezione. L'appercezione è un conoscere senza una
soggetto che conosca, uno sperimentare senza un soggetto che esperimenti, un
capire senza un soggetto che capisca. Il cammino verso quel momento di
grazia è spesso contorto e può passare
per posti strani o dolorosi. Alla fine si capisce che tutto è parte di un
incredibile mosaico dell'esistenza, parte
della Totalità che rappresenta se stessa come questo grande mistero.
Adyashanti - Un Misterioso Tutto, Innominabile
Per
la maggior parte l'investigazione di sè si arresta alla realizzazione che
"Io sono la coscienza senza forma". Ma quando parlo di incarnazione
riporto l'investigazione di sé nel mondo, il mondo che ancora rimane, sia che
lo percepisca come un sogno o no. E' un indagine di ciò che è il mondo.
La
realizzazione "Io sono la coscienza senza forma" è solo l'opposto di
"Io sono un qualche individuo". Anche con quella realizzazione
rimarrà ancora l'apparenza di un qualcuno. Così l'incarnazione è semplicemente il riflesso della realizzazione che ogni
cosa manifesta è il corpo unico della coscienza unica.
Questo
è un ritorno all'interezza, alla completezza che include sia il manifesto che il
non-manifesto. E' percepire che la
coscienza senza forma e il mondo delle forme sono entrambi solo due aspetti di un intero
misterioso, innominabile.
Andrew Cohen - Un Amico che non vedrai mai
Il
mio maestro una volta mi disse: "Sono contento che hai trovato un Amico
che non vedrai mai". Quello è ciò
che è una mente illuminata: un amico che non sarai mai in grado di vedere. Quell'amico
emerge quando scopri che la parte più autentica del tuo sé è già completamente
libera. Non è possibile in alcun modo ordinario essere conscio o consapevole di questa parte già
libera di te, ma quando hai coraggio di lasciarti andare, scoprirai che,
miracolosamente, può sempre rispondere con grande passione e incredibile precisione,
apparentemente senza nessuna premeditazione.
Fuori
dal nulla, apparirà la risposta giusta. E solo dopo una tale risposta più
veloce del pensiero, diventerai consapevole del fatto che una parte di te, di cui normalmente non sei conscio, sta prestando
attenzione in ogni momento. Quella parte di te è sempre sveglia, anche
quando non sembra che lo sia. L'espressione di quell'essere risvegliato è la
sorprendente spontaneità della consapevolezza illuminata.
Molti
di noi vogliono essere illuminati, ma quanti
sono pronti a lasciare che le nostre vite vengano guidate da un amico che non
saremo mai capaci di vedere? Per la maggior parte di noi è insopportabile persino concepirlo, perché
invita a un genere di arrendersi che è inimmaginabile. Un arrendersi in cui
l'ego non dirige più lo spettacolo. Alla fine tutto il soppesare e il misurare
viene abbandonato, perché non hai più alcun dubbio che quello che cerchi é
qualcosa che non sarai mai in grado di afferrare con la mente.
Questo
è il nascere dell'umiltà: quando cominci a scoprire un rapporto non
materialistico, di non sapere, con
l'immisurabile, l'inafferrabile, l'inconcepibile mistero che consuma tutto e
che è il tuo stesso sé più profondo. E' questo che apre la porta a quell'amico,
che non vedrai mai, e che comincia a parlare attraverso di te e che infine diventi chi tu sei.
Commento: Come Andrew Cohen
dice: una mente illuminata
è un amico che non sarai mai in grado di vedere. quanti sono pronti a lasciare
che le nostre vite vengano guidate da un amico che non saremo mai capaci di
vedere? Non puoi scegliere altrimenti che seguire la spinta di Anand a
ritrovarsi fuori dal sogno. Ogni volta che ti è possibile ritorna a ricordarti
chi sei vera-mente: lo spazio dove il Nulla succede con le fattezze del Tutto.