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TUTTO E' GIA' PERFETTO - Jeff Foster


E’ possibile sentire critiche, persino insulti, e trovare un’accettazione profonda in ogni risposta che emerge nel momento, radicata nella conoscenza ferrea che quello che sei realmente non ha bisogni di venire difeso? E allora, essendo radicalmente aperto, è possibile trovare delle perle di verità in quello che stanno dicendo, anche se risultano in una momentanea umiliazione e distruzione dell’immagine di chi pensavi di essere? Questo non significa che devi diventare passivo e debole. E’ proprio l’opposto. Smetti di identificarti come ‘vittima’ o ‘uno che è stato ferito’ e smetti di vedere l’altro come un ‘nemico’, e rimani aperto  e vasto, la capacità infinita per tutta la vita, per ogni pensiero e sensazione e sentimento. E qui, nel mezzo del conflitto, scopri il posto dove il conflitto cessa di essere un conflitto, e ti svegli ad un amore al di là di ogni ragione. Sì ogni rapporto umano è un invito costante a lasciar andare. Tua madre, tuo padre, i tuoi amici, i tuoi amanti, i tuoi colleghi, chiunque incontri, ecco qui i tuoi guru definitivi, i tuoi supremi insegnanti. Ascoltali.

Forse stando in mezzo ai frammenti delle nostre illusioni distrutte siamo più capaci di incontrare senza paura quelli che amiamo mentre anche le loro illusioni vanno in frantumi. L’amore è solo uno specchio.
E se la totalità che cerchiamo fosse già qui, contenuta nella esperienza presente? E se tu non fossi veramente per niente una persona separata, ma lo spazio aperto vasto, oceanico (la consapevolezza, la coscienza, la presenza, scegli la tua parola favorita…) già libero, già profondamente  in  pace? E se quella consapevolezza-coscienza-presenza fosse così vasta, così amorevole, così tutto abbracciante che in realtà abbraccia ogni  pensiero, ogni sensazione, ogni suono, ogni sentimento, senza pregiudizi, mentre spontaneamente, senza scelte, si manifestano e poi svaniscono? E se i pensieri e i sentimenti, anche quelli apparentemente più intensi e apparentemente dolorosi, non fossero per niente nemici, ma amici cari, intimi, inseparabili dalla Capacità che sei? E se il risveglio spirituale non avesse niente a che fare con lo scappare dall’esperienza presente, ma tutto a che fare con lo scoprire questo abbraccio profondo e totale e incondizionato della vita stessa? E se questo abbraccio fosse GIA’ accaduto prima di quando è stato cercato? Questo cambierebbe ogni cosa…e lascerebbe ogni cosa perfettamente immutata.

La storia della ‘mia vita’ non inizia al concepimento, o nemmeno all’inizio dell’universo o del tempo stesso, inizia col concetto (la mente pensante, D.).Il pensiero divide l’interezza indivisibile della vita in ‘cose’ separate. Un gatto. Un albero. Il sole. Un corpo. Me. Te. Dolore. Gioia. Passato. Futuro. Il mondo. E così via. Una ‘cosa’ è un pensiero (a thing is a think, gioco di parole). Senza pensiero possono esserci davvero cose separate? Senza pensiero abbiamo nessuna possibilità di sapere che cosa sia qualunque cosa sia qui? Senza pensiero non c’è solo….mistero? Non conoscere? E chi lo sa?
Può la verità, la verità di chi sei, la verità di questo momento, la verità che realmente cerchiamo, essere raggiunta dal pensiero? Non è forse già qui la verità, precedente a tutti i nostri concetti di ‘verità’ e di ‘falsità’? Non sta forse già brillando luminosa la verità di questo momento?
”L’universo” ha origine e si dissolve come un pensiero, comparendo nel vasto oceano di coscienza che tu sei, che è il vero Universo (Uni-verso, trasformato in Uno). E così l’Universo non è più ‘fuori’ di te o nemmeno ‘dentro’ di te, ma ora è totalmente intimo con quello che sei. La vastità senza parole dell’Universo sostituisce ‘te’ e la ricerca per tornare a casa finisce esattamente dove era iniziata, qui e adesso. Benvenuto a casa esploratore cosmico.

Da un senso di mancanza, cerchiamo la pienezza e l’appagamento nel futuro. Ma se invece la pienezza che cerchiamo fosse già qui? Se invece il vuoto che cerchiamo di riempire fosse già pieno? Se invece la coscienza fosse sempre già piena-appagata con QUESTO, con tutto quello che appare proprio adesso? E se invece fossimo già un appagamento VIVENTE in questo momento ma solo non ce ne rendiamo conto? Ah! Questo rovescerebbe completamente la ricerca spirituale, vero?
Dove c’è un immagine c’è frammentazione. “Sono un cristiano, tu sei ebreo”. “Sono un bianco, tu sei un nero”. “Sono un non duale, tu sei un duale”. “Sono nessuno, tu sei qualcuno”. “Sono rivegliato, tu no”. Non ho più ego ma tu ancora sì. Al di là di tutta questa frammentazione create dalla mente, chi sei? La risposta non verrà in parole…

Cercare di innamorarsi è come cercare di fare battere il tuo cuore all’indietro. Non può essere fatto. Quando si scopre che sono già quello che sei, la coscienza stessa, non è più necessario nessun tentare. E così non ci innamoriamo, semplicemente notiamo che lo siamo già e lo siamo sempre stati. Non ci innamoriamo, è il ‘noi’, il ’me’ e il ‘te’, l’apparenza di quello che ci sta in mezzo, che si innamora, rivelando l’intimità della nostra assenza. L’illusione crolla, nell’amore. Sì siamo così profondamente, fondamentalmente innamorati che non lo realizziamo.
Parole, concetti, pensieri, sulla superficie dell’oceano, ma nelle profondità dell’oceano, c’è silenzio, sempre.
Non ho mai parlato a un’altra persona nella mia vita. Parlo alla coscienza stessa, intelligentemente mascherata come un ‘te’. E così ‘io’ non parlo realmente a ‘voi’, anche se è una bella storia da raccontare. Perché sotto a tutte le parole, sotto a tutti i suoni, le storie, gli accordi e i disaccordi, c’è qui un amore senza alcun nome, un silenzio che non può venire disturbato, unì’intimità che è sempre presente, una pace durevole.

I tuoi peggiori timori non si sono mai avverati. E anche se lo fossero, sei ancora qui. Presente. Vivo. Respiri. In questo momento la vita è completamente nuova. Quello che sei non può essere distrutto.
C’è un amore naturale, non forzato, incausato, privo di sforzo, nel riconoscimento che tu sei quello che sono, la coscienza stessa. Qui l’antica domanda “come amare” si dissolve…
“Tutti i giudizi sono cattivi” è il più grande giudizio i tutti! Semplicemente i giudizi appaiono e scompaiono  nella consapevolezza, semplicemente non sono quello che sei. Chi sei realmente permette a tutti i giudizi di andare e venire, permette a tutti i pensieri di sorgere e scomparire, di venire e andare come onde nell’oceano, come fiamme in un fuoco, come nuvole nel cielo limpido e blu della coscienza.

Questo momento è esattamente come è. Questi pensieri, queste sensazioni, questi suoni, sono già ‘dentro’. Queste onde sono già state ‘permesse’ nell’oceano di coscienza che sei. Ogni resistenza è vana, e ti esaurisce. (“Vita, tu non puoi entrare” “Ma sono già dentro!”)
Ci chiamiamo tutti ‘amici’  ‘amanti’  ‘mariti’  ‘mogli’, ‘madri’, ‘ padri’, ‘sorelle’, ‘fratelli’, insegnanti’ e ‘studenti’. Eppure al di là di tutte queste storie, sotto a tutti questi ruoli, che cosa può veramente separarci?
Le circostanze sempre mutevoli della tua vita sono un continuo invito a risvegliarti a che sei veramente proprio adesso…anche se credi di esserti svegliato ieri.

Sembra che la parola ‘io’ sia molto incompresa. Alcuni persino la rifiutano o ne hanno paura, o  prendono in giro quelli che la usano. Tuttavia ‘io’ non si riferisce o indica un ‘me’ solido, separato, esistente indipendentemente, ma questo vasto spazio aperto di coscienza, questo oceano che Io Sono, che abbraccia, ed è, tutte le onde della vita che appare. Allora ‘io, è un bellissima parola, un suono amabile, che appare e scompare in questa vastità. |,|,|,|,|,|,|,|,|,………..
Un pezzo di musica, un film, la natura, un meraviglioso lavoro artistico, delle parole di cuore da un caro amico, possono commuoverci fino alle lacrime nelle loro bellezza. Ma allora, di nuovo, allo stesso modo può un mucchietto di escrementi di cane, una tazza di caffè rotta, o persino un intenso dolore. E’ tutto coscienza che si rivela, come ogni cosa. Benvenuto a casa a quello che sei.