Partecipante: In passato hai parlato sull'individuo, l'unità e l'eterno.
Adyashanti: Sì. In realtà sono tutti la stessa cosa.
Partecipante: Dov’è che interviene la questione della scelta?
Adya: Viene esattamente dove viene. Dove c’è l’apparenza di una scelta, falla.
Dove non c’è un’apparenza di scelta, non te ne preoccupare. Capisco che non risponde alla domanda “c’è scelta o non c’è scelta?” La risposta è no a tutte e due
E
sì a tutte e due. Ma sapendo che questo non ti sarà di aiuto ti do un
suggerimento pratico. Quando sembra che ci sia una scelta, falla; quando
sembra che non ci sia nessuna scelta, non te ne preoccupare.
Partecipante: Quando compare una scelta c’è libera volontà?
Adya:
Sì e no e sono entrambi veri. Vorresti che te lo spiegassi vero?
D’altronde tutta la verità è così ed è per questo che la chiamiamo
non-duale. Non-duale non significa che non ci sia nessuna dualità,
significa che la verità che si esprime come dualità e come se stessa è
più grande. Così si esprime come dualità, il che significa che c’è
libera volontà e non c’è libera volontà. E la verità ultima è qualcosa
che è più grande di ognuna di queste e dove entrambe sono, in un certo
senso, irrilevanti. Perché la verità ultima è che non si applica nessuna
delle due.
Volontà
libera e non libera si applicano solo a un “me”. Ma in entrambi i casi è
dire al piccolo me qualcosa che non è realmente vero:
“Tu non hai libera volontà” non è realmente vero. “Tu hai libera
volontà” non è realmente vero. Se è tutto uno, poiché è tutto uno, dove
entra il problema di una volontà libera? Capisci? E’ rilevante solo alla
mente che si separa e dice “O.K. ora devo capire ‘ho una volontà libera
o no?’
E
la risposta è “No tesoro tu non esisti”. (risata) Lo senti. Comincia ad
essere un liberarsi della domanda. Quello è la liberazione, sì. La risposta non è la risposta.
La risposta è il liberarsi della domanda. Ecco!
Partecipante: Lo sento come un sollievo.
Adya:
Bene. Ecco che lo vedi. E’ così. Non si applica perchè chi fa la
domanda è quello che è sempre imprigionato. Ed è un movimento di
pensiero e non veramente “quello che sono”. E fa stare bene vederlo. In definitiva non ci sono risposte a nessuna domanda, la sola risposta è la scomparsa di chi fa la domanda.
All’improvviso
si realizza che chi fa la domanda non è che un movimento di pensiero
che non ha una vera esistenza. Chi fa la domanda scompare, non è che
ottieni una risposta, solo non c’è più chi fa la domanda. Perché ci sia uno che domandi ci deve essere separazione. Lo vedi? Senza domanda c’è solo quello che è. E quello è tutto.
Il ché è totalmente insoddisfacente per il sé egoico, ma totale beatitudine alla verità dentro