1.
Cominci con la credenza di essere un sé esistente separatamente in un
mondo di altri, cose esistenti separatamente che vivono in una realtà
chiamata spazio e tempo. Separazione è il nome di questo gioco. Quasi
tutti quelli che vengono a un insegnamento nonduale sono in questo
gioco. Tu privilegi pesantemente le apparenze perché è tutto quello che
vedi: apparenze separate.
2.
Vedi che quello che hai preso per cose esistenti separatamente sono
pensieri ed esperienze sensoriali. Vedi che spazio e tempo sono solo
pensieri, non cose esistenti separatamente “là fuori”. Vedi che ogni
cosa è prima di tutto un pensiero.
3.
Noti che questi pensieri ed esperienze sensoriali sono solo movimenti
che vanno e vengono dentro a una coscienza non-concettuale immutabile e
immobile, un senza forma sempre presente, e realizzi che la tua identità
reale è coscienza. Questo, tuttavia, viene ancora percepito come un
essere testimone che vede ogni cosa andare e venire. C’è ancora un sottile credere che coscienza e apparenze dentro la coscienza siano in qualche modo separate.
A
questo punto puoi ritrovarti a privilegiare la coscienza rispetto alle
apparenze. Puoi fare esperienza della coscienza come di uno spazio o di
un vuoto inerte e immutabile dove movimento, cambiamento e pensiero
(cioè il mondo) cominciano sempre di più a ritirarsi nello sfondo. Puoi
anche ritrovarti in un periodo di profondo riposo dove la mente è
silenziosa. Questo è bellissimo! Solo
non rimanere bloccato lì. Possono vedersi segni che sei bloccato nelle
tue parole quando usi la coscienza per negare la validità di qualunque
concetto (non vedendo che così hai trasformato la coscienza in una
sottile posizione concettuale). Essenzialmente neghi il mondo invece
di vedere semplicemente la sua natura illusoria. Ed è qui che possono
intrufolarsi nichilismo e fondamentalismo.
4.Se non rimani bloccato al numero 3 puoi cominciare a vedere che le apparenze sono inseparabili dalla coscienza.
Non puoi separarle. E l’intero concetto di una linea divisoria tra
coscienza e quello che vi appare viene visto come sciocco e impossibile.
Non puoi privilegiare nulla, è un tutto inseparabile. E così viene
completamente inclusa la tua umanità fino alle cose più uniche di te e
degli altri. Nello Zen lo chiamano “ritornare nel mercato”. Nella
“Living Realization” (insegnamento messo a punto da Kiloby)
prendiamo in prestito dai testi buddisti che la chiamano la “via di
mezzo”. Non si fa più esperienza della separazione, e il movimento, la
forma e il cambiamento ritornano. E’ proprio per la natura vuota e
temporanea di ogni cosa che cambiamento e movimento possono avvenire. La coscienza non sembra più un substrato trascendentale o uno sfondo. E’ il movimento della vita stessa in tutte le sue forme. Il mondo viene visto come fatto di storie. Le storie non causano più sofferenza, cercare o conflitto e quindi sono naturalmente benvenute. Sono il movimento della coscienza stessa. A
questo punto smetti di ritornare a o di riferirti alla coscienza. Vivi
la tua vita libero dalla ricerca. Sei pienamente nel mondo.
Questo
elenco non è necessariamente un elenco di fasi di realizzazione che si
svolgono nel tempo. E’ solo una lista di realizzazioni che possono
manifestarsi. Alcuni le realizzano velocemente o tutte insieme. La
maggior parte, nella mia esperienza, le vede ‘svilupparsi’ nel tempo.
Sono delle vere realizzazioni che cambiano il modo in cui percepisci la
realtà. Fanne tesoro quando si manifestano, ma non rimanere bloccato in
nessuna di loro. Rimani aperto. Il vero punto della non dualità è vivere
in modo non diviso, che è il numero 4.
28 marzo 2011
Commento:
focalizzati sul passaggio dal punto 3 al 4: può rappresentare il salto
che tanto aspettavi per "rendere reale" e piena la tua vita...da adesso
basta "dedicarsi" alla coscienza come qualcosa di speciale: "il mondo
viene visto fatto di storie e le storie non causano più sofferenza"