Una delle cose che ho trovato sorprendente è che anche
con un’esperienza spirituale profonda, una realizzazione profonda, è
ancora possibile ingannarsi o, più comunemente, nascondersi una parte di
se stessi. Molte persone che ho incontrato hanno l’idea che una
volta risvegliati non cadranno più nell’illusione e saranno per sempre
al di là della possibilità di ingannarsi, che non avranno più parti
nascoste di se stessi.
Se usiamo la nostra spiritualità come mezzo per fuggire da noi stessi possiamo finire effettivamente di scappare da noi stessi. Potremmo
trascendere l’ego, potremmo trascendere la nostra separatezza e
tuttavia nasconderti ancora da un sacco di parti di te. Se vuoi scappare
da te stesso puoi venire incastrato in un falso o incompleto risveglio.
Quindi è importante la propria sincerità interiore e la capacità di
essere veramente onesti con se stessi ed avere un vero amore per quello
che è reale e vero, un amore continuo, non l’amore per uno scopo, per un
posto dove arrivare….
Il
dilemma è che una volta che uno ha avuto un certo grado di risveglio
spirituale, se ancora si sta nascondendo delle parti di sé, se ci sono della parti che ancora non vuole affrontare, è molto, molto difficile convincerlo che si sta nascondendo,
perché tenderà ad usare la sua realizzazione spirituale per
giustificare che ogni ulteriore forma di introspezione è uno spreco di
tempo. Più profonda va la realizzazione, la possibilità dell’auto-inganno si fa molto, molto sottile, molto intelligente, molto astuta.
Immaginate
la Realtà come un gioiello, un diamante tagliato. La Realtà ha molte
sfaccettature, non ha soltanto un punto di vista, ci sono molte
sfaccettature con molti punti di vista della stessa cosa. E quando ti
risvegli a una sfaccettatura, si sente come se fosse assolutamente e
totalmente completa. C’è il pericolo che possiamo prendere una
sfaccettatura per l’intero gioiello e la nostra visione può non essere
così completa come pensiamo che sia.
Qualunque punto di vista particolare è parziale, incompleto, limitato e limitante. E incontriamo paradossi sempre più profondi.
A livello della realizzazione, della percezione diretta, non c’è
paradosso perché puoi vedere cose che sembrano in opposizione ma che in
realtà sono abbracciate in una visione unitaria. Se siamo arrivati così
profondamente vediamo la natura paradossale delle cose, per esempio, che
tu non sei un individuo separato, sei il Tutto, e anche che c’è un
apparente individuo separato. Non è essere una cosa o l’altra. E’ essere entrambe le due cose e al di là di esse, tutto nello stesso tempo. E ‘al di là’ non significa essere altro da…, significa essere totalmente tutto, tutto, tutto inclusivo. Essere
realmente pienamente risvegliato significa avere tutti i punti di vista
risvegliati: essere risvegliati alla dimensione trascendente, il reame
dell’assoluto, ed essere risvegliati in tutte le dimensioni del
relativo, della tua qualità umana.
Puoi
trascendere la tua umanità, puoi trascendere tutta la struttura del tuo
ego, puoi trascendere tutta la struttura del tuo sé, puoi trascenderli e
vedere che realmente non esistono, che sono realmente delle illusioni,
tuttavia, alla fine della giornata ci sarà lì ancora un essere umano, ci
sarà ancora quello che possiamo chiamare un ego, almeno in parte. Ci
sarà ancora: ogni cosa che hai trasceso, ogni cosa che avrai visto che non ha essenzialmente un’esistenza assoluta sarà ancora lì.
Possiamo
vedere che non siamo il corpo, possiamo trascenderlo, trascendere
l’identificazione col corpo, forse anche con la mente, l’ego, e tutto
quello, ma anche quella non è una realizzazione completa. Non sei un
corpo in particolare, sei tutti i corpi. Spero di riuscire a darvi un
senso della natura inclusiva della Verità del nostro Essere.
Quando
ti risvegli e realizzi di essere questa specie di Spazio risvegliato
trascendente, ma se rimani bloccato in questo, allora hai bisogno di un
insegnamento che ti sblocchi, che ti porti al di là di questa fissazione e così via. Perché l’idea non è di andare da un’identità a una non-identità, non è questo il punto.
Un insegnamento può fare questo per portarti temporaneamente in quel
punto, per risvegliarti da una fissazione, da un’identificazione, quindi
potresti dover dire non sono questo ma quello, così che puoi rompere la
tua identificazione, il tuo stato di trance. Ma poi dovrai tornare
indietro e correggere la nuova identificazione. La realizzazione spirituale non è arrivare a nessuna identità fissa, o una fissa non-identità, è una cosa molto, molto fluida.
L’Unità è una cosa che è assolutamente fluida, molto, molto, molto dinamica. Essere
ogni cosa a tutti i livelli dell’essere e anche nulla, essere al di là
di tutto questo, essere tutto questo ed essere al di là di tutto questo,
tutto simultaneamente. Essere un fluire tra molteplici di stati di
coscienza e lasciare che la vita, l’esistenza, trovino quello
appropriato per il momento.
Il
punto sottostante è che il risveglio spirituale non è in alcun modo un
mezzo per scappare da qualunque cosa, un mezzo per nascondersi da
qualunque cosa e molta, molta gente, in genere con buone intenzioni,
userà la spiritualità, non solo per realizzare quello che è Reale, ma
anche per non dover affrontare parti di sé che non vogliono affrontare.
Così “entro nella spiritualità, trascendo tutto, mi illumino e poi
tutto il resto si prenderà cura di sé”. Ma non funziona in questo modo. Non necessariamente tutto il resto si prenderà cura di sé.
Ci sono molti esempi, negli anni, esempi di persone pubbliche, che
hanno avuto una grande realizzazione spirituale ma che in alcune parti
della loro vita erano in un totale casino. L’abbiamo visto nel passato
con diversi insegnanti spirituali e con guru, è accaduto coi loro
studenti , con tante persone in tutto il mondo.
Tornare a valle
Penso
che una delle cose più sorprendenti è che parte del nostro risveglio è
che come se ti ritrovassi sulla cima di un’alta montagna molto
consapevole, in uno stato molto spirituale, molto rarefatto, molto
trascendente, molto bello, ed è molto facile pensare “è questo! Sono
arrivato. Ho raggiunto l’illuminazione, la realizzazione del Sé”. Ma
la vera illuminazione, la vera realizzazione di Sé non si trova
veramente in cima alla montagna, devi scendere dalla montagna, e prima o
poi verrai giù dalla montagna.
Sembra
che la maggior parte degli esseri umani non desiderano una vita
ordinaria, non vogliono che la loro esperienza di momento in momento sia
ordinaria, la vogliono straordinaria. Per questo, almeno in occidente,
soprattutto in America la nostra religione è in realtà celebrità, sono
degli dei, sono delle persone che conducono una vita straordinaria,
questa è la fantasia e questo si incastra con i sentimenti della
maggioranza: “se ho una vita straordinaria o un’esperienza interiore
straordinaria per tutto il tempo, sarò felice”. Ma naturalmente non è
quello che accade e non è nemmeno la verità dell’essere.
Certo
puoi essere simultaneamente quello che chiamo il Nulla che è il Tutto,
il Nulla, il Tutto e il particolare, nello stesso tempo. Questo è come
le cose vanno naturalmente se la mente non interviene cercando di
nascondersi o di afferrare qualche stato elevato. In realtà quello
che è ordinario è straordinario, ma è straordinario in modo diverso, non
in un modo attraente, seducente, non nei modi di un momento di picco
(Maslow). Quello che è straordinario nell’ordinario, almeno una volta
che siamo passati attraverso il nostro processo di risveglio, è che l’ordinario diventa una cosa di grande bellezza.
Nisargadatta
dice: “Smetti di immaginare di essere qualcuno che fa questo o quello e
sorgerà in te la realizzazione che sei la sorgente e il cuore di tutto.
Con questo arriverà un grande amore che non è né scelta né preferenza
né attaccamento ma un potere che rende tutto le cose degne di amore e
amabili”. Questa è l’esperienza della cima della montagna, un profondo
sapere, una profonda realizzazione, un qualcosa di grande bellezza e con
questo arriverà un grande amore dove non c’è scelta né attaccamento e
che rende tutto amabile e questo è anche un ritornare indietro qui e
rende il qui, l’ordinarietà del qui e ora degno d’amore ed amabile. Così
l’ordinario non è semplicemente ordinario, ma degno d’amore ed amabile, ogni momento. Per arrivare a questo genere di viaggio completo uno non deve nascondersi nulla di se stesso.
E
ci sono dei momenti della realizzazione spirituale dove sei
particolarmente portato a venire catturato in un cul de sac spirituale.
Uno dei momenti è quando hai una realizzazione di picco veramente
profonda: non c’è ego, non c’è sé, nulla di quello è te, sei al di là
del mondo, spazio e tempo non hanno più significato, niente di questi
importa più e hai questa bellissima, altissima esperienza trascendente.
Vedo come insegnante che è molto difficile tirare fuori un suo studente
da uno stato del genere quando vi ci sono fissati, non avremo così
accesso alle altre facce del divino e non avremo la fluidità di muoverci
tra tutte loro in modo naturale e senza sforzo.
Quando
siamo in uno stato naturale, uno si muove attraverso tutti gli aspetti
della realtà con facilità e rilassatezza, è la vita che lo fa.
Trasmissione radio del 25 agosto 2010
Commento:
è un grande dilemma successivo al Riconoscimento, come mai tutto ciò
che è stato svelato nella sua illusorietà non scompare ma, almeno in
parte, rimane? Quando diciamo che “realtà è Illusione, sogno”, usiamo
termini solo indicativi. Questa realtà è sempre e comunque “altro e
oltre” la mente, molto di più e molto diverso da come ci appare ma, in
definitiva: tutto è semplicemente come è. E il “come”, liberato da ogni
nostra aspettativa e scopo, è continuo cambiamento, mistero, meraviglia
e giochi di specchi. Questa è la vita risvegliata che ti chiama. E solo
"reincarnandoti" dopo il tuffo del Risveglio e scendendo in questa
valle può continuare il tuo cammino e la tua celebrazione essere piena.
La ricerca finisce con il Riconoscimento, mentre il cammino è senza fine
perché senza scopo. D.